Come si individua il lavoro notturno per poter definire un lavoratore che svolge la propria attività lavorativa anche di notte? Con la nota 1050 del 2020 pubblicata il 2 dicembre 2020 l’Ispettorato del Lavoro fornisce importanti chiarimenti in materia.
Lavoro notturno, come si individua?
Il Decreto Legislativo numero 66 del 2003 definisce il lavoro notturno laddove sia stata svolta attività lavorativa per almeno 7 ore consecutive nell’arco temporale che va dalla mezzanotte alle 5 del mattino.
Il periodo di lavoro notturno, quindi, è quello che va dalle 22 alle 5, dalle 23 alle 6 e dalla mezzanotte alle 7.
Per individuare le sette ore consecutive si deve far riferimento al CCNL e al contratto individuale.
Ma cosa accade in assenza di CCNL?
L’ispettorato chiarisce che se non c’è un CCNL ad individuare l’orario lavorativo deve essere considerato lavoratore notturno chiunque svolta durate il lasso temporale che va dalla mezzanotte alle 5 almeno 3 ore di lavro in modo normale e per almeno 80 giorni l’anno (ovviamente le giornate vanno riproporzionate in caso di lavoro part time).
Se esiste un CCNL , in ogni caso, questo può fissare anche requisiti diversi, ovvero più di 3 ore e più o meno di 80 giorni. Ma se il CCNL individua solo uno dei due parametri, per quello individuato si deve far riferimento alla disciplina contenuta nel contratto, per l’altro parametro si dovrà far riferimento alla legge generale: 3 ore di lavoro e 80 giorni l’anno.