La Costituzione Italiana prevede oltre al diritto ad avere un lavoro anche quello alla salute. I cittadini sono tutelati per legge e così anche i lavoratori. Per questo la normativa vigente prevede determinati limiti in materia di ore di alvoro straordinario a cui i lavoratori possono essere chiamati ad effettuare.
Questione di salute e di tutela della stessa per i lavoratori. Vediamo cosa dice la legge e quante ore di straordinario un dipendente può essere chiamato ad effettuare.
Orario di lavoro, cosa dice la legge
È la legge a prevedere una durata massima della prestazione di lavoro che un lavoratore può effettuare. Di norma ogni CCNL di categoria ha regole a se stanti, ma la normativa generale prevede dei limiti alle richieste di effettuare prestazioni straordinarie per i lavoratori subordinati.
Infatti la normativa non da mano libera al datore di lavoro ed al lavoratore, per stabilire quante ore di lavoro in più di quelle previste dal contratto, possano essere effettuate.
In sede di stipula di un contratto di lavoro, le parti convengono in genere la durata giornaliera, settimanale o mensile del rapporto di lavoro. In pratica le parti stabiliscono di comune accordo l’orario di lavoro da effettuare. Ma bisogna attenersi alle regole prestabilite dal CCNL e non superare alcune soglie previste per la generalità dei lavoratori.
Quando si parla di orario di lavoro questo è quello in cui il lavoratore dipendente effettua le prestazioni a cui è chiamato ma anche quello in cui è a disposizione del suo datore di lavoro.
La normativa generale prevede che l’orario di lavoro canonico a cui un dipendente è chiamato sia nell’ordine delle 40 ore settimanali.
Ci sono CCNL però che prevedono orari inferiori come per esempio da 38 o 39 ore a settimana. Resta inteso che se da un lato può essere previsto un orario di lavoro settimanale inferiore, la legge non da la stessa possibilità per superare le 40 ore settimanali che restano il tetto massimo previsto per la tutela della salute del lavoratore subordinato.
Tutte le ore di lavoro in più che un datore di lavoro potrebbe ordinare al proprio subordinato per esigenze di produzione per esempio, rientrano nel lavoro straordinario.
Lavoro straordinario, quali i limiti?
Come dicevamo però, nonostante esista l’istituto del lavoro straordinario, questo non può essere svincolato da norme rigide e precise in materia. Infatti la legge prevede che come durata massima dell’orario di lavoro, straordinario compreso, non si possa andare oltre le 48 ore settimanali.
L’unica deroga riguarda quella che prevede il calcolo del limite massimo delle 48 ore settimanali su base annuale, cioè su 12 mesi. Un modo per agevolare quelle attività che hanno cicli di lavoro discontinui e che possono variare di molto di settimana in settimana. Resta il fatto che il ricorso al lavoro straordinario per un subordinato non può superare mai le 250 ore annuali.