Nessun inasprimento di età pensionabile e nemmeno un incremento dei requisiti per andare in pensione. Il 2024 non avrà scossoni di questo genere, perché semmai se ne riparlerà nel 2027, quando l’adeguamento dei requisiit pensionistici porterà 2 mesi in più per l’età della pensione di vecchiaia e 2 mesi in più per i contributi necessari alle pensioni anticipate. Questa al momento è la situazione. Inoltre il governo sembra intenzionato a non chiudere quota 103 e l’Ape sociale come è previsto il 31 dicembre 2023, perché ci sarà almeno un altro anno di sperimentazione per queste due misure. Ma questo non vuol dire che non ci saranno lavoratori penalizzati da alcune novità che non introduce il governo, ma che sono insite nel sistema previdenziale.
La pensione di vecchiaia 2024 è più difficile da centrare, ecco perché
Per alcuni lavoratori ci sarà un inasprimento dei requisiti per andare in pensione ma non centrano nulla la riforma delle pensioni, la legge di Bilancio o il governo Meloni. Per chi non ha versamenti prima del 31 dicembre 1995, nemmeno figurativi, la pensione di vecchiaia rischia di diventare più complicata. Perché per i contributivi puri c’è da rispettare il vincolo dell’importo della pensione che non deve essere inferiore a 1,5 volte l’assegno sociale. Nel 2025 questo vincolo non cambierà, perché rimarrà sempre pari ad 1,5 volte l’assegno sociale. Ciò che cambia è l’importo dell’assegno sociale su cui calcolare questo 1,5 volte.
Oggi la principale misura assistenziale dell’INPS è pari a 503,27 euro al mese. Pertanto per andare in pensione nel 2023 ai lavoratori bastava una pensione pari ad almeno 754,90 euro. Questa pensione nel 2024 non basterà più. Infatti sicuramente l’assegno sociale si alzerà per via della perequazione. E non sarà un aumento di poco conto perché stando ai dati sull’inflazione, potrebbe essere nell’ordine del 6%. Significa sforare il tetto dei 533 euro, che genererà una pensione minima da completare per andare in pensione come contributivi puri, pari a circa 800 euro al mese.
Le pensioni anticipate 2024 più complicate da prendere per i contributivi
Sempre per chi rientra nel regime contributivo perché privo di contribuzione prima del 1996, peggiorerà pure la misura loro destinata che prevede il pensionamento a 64 anni di età con 20 anni di contributi. Parliamo della pensione anticipata contributiva. Anche in questo caso è da centrare un importo minimo di pensione per poter rientrare nell’anticipo.
La pensione non può essere inferiore a 2,8 volte l’assegno sociale, altrimenti non può essere concessa. E allora, per quanto detto prima, nel 2023 ai lavoratori interessati bastava una pensione da 1.409 euro circa al mese per poter anticipare di 3 anni l’uscita con questa misura. Con l’aumento dell’assegno sociale prima citato, ecco quindi che nel 2024 potrebbe volerci una pensione di circa 1.492 euro al mese per poter sfruttare l’anticipo.