Le pensioni dal 2027 ecco due nuove vie: 67,3 anni o 64 anni, con 20 o 25 anni di contributi Le pensioni dal 2027 ecco due nuove vie: 67,3 anni o 64 anni, con 20 o 25 anni di contributi

Le pensioni dal 2027 con 67,3 anni o 64 anni, con 20 o 25 anni di contributi

Due nuove pensioni dal 2027, la vecchiaia a 63,7 anni e l’anticipata a 64 anni e con 20 o 25 anni di contributi.

Giorni fa scoppiò un caso che per poco non è diventato nazionale, cioè il caso di un aumento dei requisiti di accesso alle pensioni utilizzato già in previsione da parte dell’INPS per le pensioni post 2026. Ma senza nessuna ufficialità dal punto di vista di decreti o atti del governo. E senza nemmeno ufficialità della motivazione da cui scaturiscono questi incrementi, ovvero l’aumento della stima di vita della popolazione da parte dell’ISTAT. Polemiche dicevamo. Con i risvolti che continuano ancora oggi. Alcuno siti, alcuni quotidiani e alcuni media stanno continuando a sostenere come per forza di cose l’aumento ci sarà di questi requisiti. Altri con più cautela dicono di aspettare. Nel frattempo l’INPS ha azzerato l’aumento di 3 mesi sull’età pensionabile inserita precedentemente nei simulatori a far data dal primo gennaio 2027. E anche il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti ha preso la parola, parlando di una ferrea volontà di sterilizzare l’aumento da parte dell’attuale esecutivo. Tesi che ancora prima aveva espresso per esempio anche Claudio Durigon, sottosegretario leghista. Però al momento pare chiaro che dal 2027 per le pensioni molte cose cambieranno. E gli scenari più plausibili saranno quelli che adesso andremo ad analizzare.

Pensioni di vecchiaia 2027, a 67 anni e 3 mesi di età e sempre con 20 anni di contributi

Nel 2027 ci saranno o no questi incrementi dell’età pensionabile? La domanda che tutti si pongono adesso è questa. Tra dichiarazioni, polemiche, accuse e smentite, secondo il nostro modesto parere in effetti dal 2027 è probabile che un piccolo scatto ci sarà. Che sia di uno, due o tre mesi solo decreti e atti ufficiali potranno determinarlo.
La stima di vita della popolazione è in crescita, soprattutto perché dopo gli anni della pandemia è naturale che sia così. Bisogna vedere di quanto è cresciuta l’aspettativa di vita, magari facendo il paragone con gli anni precedenti la pandemia e non con quelli durante i troppi decessi avevano portato ad una netta inversione di tendenza rispetto al solito.
Gli scenari più ottimistici sostengono che come accaduto dal 2019 ad oggi, cioè con i requisiti per le pensioni di vecchiaia rimasti praticamente invariati per tutto questo tempo, proseguirà oltre il 2026 (che è l’anno fino al quale i 67 anni di età resteranno quelli fissi per le pensioni di vecchiaia). Magari fino al biennio successivo, cioè al 2027-2028.

Pensioni nel 2027, cosa potrebbe accadere?

Resta in piedi però la tesi che vuole un incremento in arrivo. Ma quale? Se venisse confermato quanto anticipato, forse per errore, da parte dell’INPS, si arriverebbe a pensioni di vecchiaia a partire dai 67 anni e 3 mesi con 20 anni di contributi a qualsiasi titolo versati. Le nuove pensioni dal 2027 sarebbero queste. Però poi ci sarebbe anche un’altra grande novità. Ovvero la pensione anticipata contributiva estesa a tutti, cioè anche ai misti. Con accettazione incondizionata del calcolo contributivo della prestazione o magari senza penalizzazioni. Ma la linea pare sia quella di portare tutti a poter andare in pensione a 64 anni. Facilitando anche l’accesso grazie alla previdenza complementare. In questo modo potrebbero andare in pensione con questa misura tutti quelli che sommando la pensione raggiunta all’INPS con quella raggiunta nei fondi pensione integrativi, raggiungono cumulativamente un trattamento pari a 3 volte l’assegno sociale come prevede oggi la pensione anticipata contributiva. Con la variante di rendere necessario completare 25 anni di carriera per riuscire ad andare in pensione in questo modo e non 20 anni come invece succede oggi.