Una novità di grande rilievo si sta profilando all’orizzonte per il calcolo dell’Isee 2025: buoni fruttiferi postali (BFP) e titoli di Stato come i BTP potrebbero essere esclusi dal conteggio del patrimonio mobiliare. Questa modifica, già molto discussa negli ultimi mesi, rappresenta un passo importante verso una maggiore equità nell’accesso alle agevolazioni sociali e fiscali. Tuttavia, perché la misura diventi operativa, si attende ancora il decreto attuativo che definirà i dettagli dell’esclusione.
Cosa prevede l’esclusione dall’Isee?
La proposta si basa su un principio semplice ma incisivo: non considerare più i buoni postali e i titoli di Stato come parte del patrimonio mobiliare che influisce sul calcolo dell’Isee.
Questi strumenti finanziari, largamente utilizzati da piccoli risparmiatori e famiglie italiane, vengono spesso percepiti come un “tesoretto” di sicurezza, non come una risorsa immediatamente spendibile.
Attualmente, il loro inserimento nel patrimonio mobiliare può penalizzare molte famiglie, facendole superare le soglie previste per accedere a importanti prestazioni sociali come l’assegno unico, le borse di studio, i contributi per l’affitto o i bonus energia e gas.
La riforma si propone quindi di tutelare maggiormente i risparmiatori, eliminando dal calcolo strumenti finanziari che, per la loro natura, non rappresentano una disponibilità liquida immediata.
Da quando la novità?
Nonostante l’ampio consenso che la misura ha suscitato, al momento non è ancora operativa. Si attende infatti il decreto attuativo necessario per rendere effettiva questa esclusione. Una volta pubblicato, il decreto definirà i criteri, le modalità di applicazione e le eventuali eccezioni alla regola.
L’assenza di questo documento lascia i risparmiatori e gli esperti fiscali in una situazione di incertezza. Tuttavia, si prevede che il decreto possa arrivare nei prossimi mesi, permettendo di includere già queste novità nella compilazione delle dichiarazioni Isee per il 2025.
L’esclusione dei buoni postali e dei titoli di Stato dal calcolo dell’Isee potrebbe avere un impatto significativo su molte famiglie italiane. In particolare, ne trarrebbero beneficio i nuclei familiari a reddito medio-basso, che utilizzano questi strumenti come forma di risparmio protetta e a basso rischio.
Ad esempio, una famiglia che possiede un buono postale del valore di 10.000 euro potrebbe oggi vedere aumentato il proprio patrimonio mobiliare, con conseguente rischio di esclusione da agevolazioni importanti. Con la nuova norma, invece, questa cifra non verrebbe più conteggiata, permettendo di rimanere sotto le soglie previste per accedere ai vari bonus e contributi.
Lo stesso discorso vale per chi detiene BTP come forma di risparmio. In molti casi, i titoli di Stato rappresentano un investimento sicuro e stabile per il futuro, non una ricchezza da utilizzare nell’immediato.
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