Essere tagliati fuori da una determinata misura, prestazione o da un determinato bonus per colpa dell'ISEE è un evento che capita sovente. Anche perché una famiglia chiede una prestazione assistenziale, un bonus o una agevolazione, nel momento in cui versa in situazioni economiche non certo floride. Ma l'ISEE è riproporzionato ai due anni precedenti. Infatti giacenze medie e saldi dei conti correnti, soldi in banca o alle poste, ma anche i redditi, sono quelli del 2021 e posseduti al 31 dicembre di quell'anno. Ed un ISEE troppo alto per via di questi "averi" nel 2021, è un limite alla possibilità di accesso a bonus e agevolazioni. Ma esistono metodi utili a ridurre l'ISEE. Naturalmente parliamo di metodi leciti, perché ogni azione non in linea con le normative, diventa suscettibile di sanzioni, multe ed in alcuni casi si rischia il carcere. Abbassare l’ISEE si può, ecco alcuni suggerimenti L’ISEE a differenza della dichiarazione dei redditi non guarda solo alla situazione economica di una persona ma dell’intero nucleo familiare. Ed oltretutto, non guarda solo ai redditi ma anche ai patrimoni. Altra cosa da prendere in considerazione, come dicevamo in premessa, è che la situazione economica e patrimoniale presa in esame non è quella attuale ma quella del secondo anno precedente. L'ISEE 2023 si basa su redditi e patrimoni del 2021. Ma dal 2021 al 2023 la situazione economica di un nucleo familiare potrebbe essere cambiata e anche di molto. Ed è qui che entra in gioco l’ISEE corrente che permette di aggiornare i redditi e i patrimoni del nucleo familiare in tempo reale e non basandoli sui possedimenti e le entrate di due anni prima. Ma attenzione, questo modello può essere utilizzato solo se c’è stato un peggioramento della situazione economica o di quella patrimoniale. E non dura fino a fine anno, ma solo 6 mesi. Ridurre il numero dei componenti il nucleo familiare Un modo per abbassare il proprio ISEE personale è quello di cambiare residenza e uscire dal nucleo familiare di appartenenza. Supponiamo che un figlio viva con i genitori ma abbia anche un reddito proprio. In questo caso ’ISEE sarà dato dal reddito dei genitori con l'aggiunta del reddito del figlio. Ma se il figlio decide di andare a vivere solo e non è più a carico dei genitori (e questo è determinante perché se il figlio ha meno di 26 anni e non ha redditi che gli permettono di non essere a carico, resta comunque nell’ISEE dei genitori anche se cambia residenza) può avere un ISEE proprio. Ridurre la giacenza media dei conti correnti, dei libretti e di ogni altro strumento di deposito bancario o postale La giacenza media dei conti correnti, dei libretti di deposito e di risparmio influisce sull’ISEE. Abbassare la giacenza media dei conti è possibile cointestandoli con un’altra persona. In questo modo nel calcolo dell’ISEE influirà solo metà dell’importo giacente. Per effettuare questa operazione e trarne benefici, però, è necessario che il cointestatario appartenga ad un altro nucleo familiare perché in caso contrario la giacenza rientrerebbe tutta nello stesso indicatore dello stesso nucleo familiare. Proprietà degli immobili da cambiare se possibile A pesare sull’ISEE sono anche gli immobili di proprietà. Ridurre il proprio, ISEE è possibile anche intestando i propri immobili a genitori o figli. Purché esterni al proprio nucleo familiare di riferimento per l'ISEE. Se non si vuole perdere del tutto il diritto sull’immobile, in ogni caso, si può anche mantenere solo la nuda proprietà poiché la stessa non viene calcolata ai fini ISEE. Essere tagliati fuori da una determinata misura, prestazione o da un determinato bonus per colpa dell'ISEE è un evento che capita sovente. Anche perché una famiglia chiede una prestazione assistenziale, un bonus o una agevolazione, nel momento in cui versa in situazioni economiche non certo floride. Ma l'ISEE è riproporzionato ai due anni precedenti. Infatti giacenze medie e saldi dei conti correnti, soldi in banca o alle poste, ma anche i redditi, sono quelli del 2021 e posseduti al 31 dicembre di quell'anno. Ed un ISEE troppo alto per via di questi "averi" nel 2021, è un limite alla possibilità di accesso a bonus e agevolazioni. Ma esistono metodi utili a ridurre l'ISEE. Naturalmente parliamo di metodi leciti, perché ogni azione non in linea con le normative, diventa suscettibile di sanzioni, multe ed in alcuni casi si rischia il carcere. Abbassare l’ISEE si può, ecco alcuni suggerimenti L’ISEE a differenza della dichiarazione dei redditi non guarda solo alla situazione economica di una persona ma dell’intero nucleo familiare. Ed oltretutto, non guarda solo ai redditi ma anche ai patrimoni. Altra cosa da prendere in considerazione, come dicevamo in premessa, è che la situazione economica e patrimoniale presa in esame non è quella attuale ma quella del secondo anno precedente. L'ISEE 2023 si basa su redditi e patrimoni del 2021. Ma dal 2021 al 2023 la situazione economica di un nucleo familiare potrebbe essere cambiata e anche di molto. Ed è qui che entra in gioco l’ISEE corrente che permette di aggiornare i redditi e i patrimoni del nucleo familiare in tempo reale e non basandoli sui possedimenti e le entrate di due anni prima. Ma attenzione, questo modello può essere utilizzato solo se c’è stato un peggioramento della situazione economica o di quella patrimoniale. E non dura fino a fine anno, ma solo 6 mesi. Ridurre il numero dei componenti il nucleo familiare Un modo per abbassare il proprio ISEE personale è quello di cambiare residenza e uscire dal nucleo familiare di appartenenza. Supponiamo che un figlio viva con i genitori ma abbia anche un reddito proprio. In questo caso ’ISEE sarà dato dal reddito dei genitori con l'aggiunta del reddito del figlio. Ma se il figlio decide di andare a vivere solo e non è più a carico dei genitori (e questo è determinante perché se il figlio ha meno di 26 anni e non ha redditi che gli permettono di non essere a carico, resta comunque nell’ISEE dei genitori anche se cambia residenza) può avere un ISEE proprio. Ridurre la giacenza media dei conti correnti, dei libretti e di ogni altro strumento di deposito bancario o postale La giacenza media dei conti correnti, dei libretti di deposito e di risparmio influisce sull’ISEE. Abbassare la giacenza media dei conti è possibile cointestandoli con un’altra persona. In questo modo nel calcolo dell’ISEE influirà solo metà dell’importo giacente. Per effettuare questa operazione e trarne benefici, però, è necessario che il cointestatario appartenga ad un altro nucleo familiare perché in caso contrario la giacenza rientrerebbe tutta nello stesso indicatore dello stesso nucleo familiare. Proprietà degli immobili da cambiare se possibile A pesare sull’ISEE sono anche gli immobili di proprietà. Ridurre il proprio, ISEE è possibile anche intestando i propri immobili a genitori o figli. Purché esterni al proprio nucleo familiare di riferimento per l'ISEE. Se non si vuole perdere del tutto il diritto sull’immobile, in ogni caso, si può anche mantenere solo la nuda proprietà poiché la stessa non viene calcolata ai fini ISEE.

Libretti e buoni postali fuori dall’Isee, ma da quando?

Da quando escono dall’Isee i buoni fruttiferi e i libretti di risparmio oltre ai titoli di stato? Vediamo lo stato dell’arte.

Una novità di grande rilievo si sta profilando all’orizzonte per il calcolo dell’Isee 2025: buoni fruttiferi postali (BFP) e titoli di Stato come i BTP potrebbero essere esclusi dal conteggio del patrimonio mobiliare. Questa modifica, già molto discussa negli ultimi mesi, rappresenta un passo importante verso una maggiore equità nell’accesso alle agevolazioni sociali e fiscali. Tuttavia, perché la misura diventi operativa, si attende ancora il decreto attuativo che definirà i dettagli dell’esclusione.

Cosa prevede l’esclusione dall’Isee?

La proposta si basa su un principio semplice ma incisivo: non considerare più i buoni postali e i titoli di Stato come parte del patrimonio mobiliare che influisce sul calcolo dell’Isee.

Questi strumenti finanziari, largamente utilizzati da piccoli risparmiatori e famiglie italiane, vengono spesso percepiti come un “tesoretto” di sicurezza, non come una risorsa immediatamente spendibile.

Attualmente, il loro inserimento nel patrimonio mobiliare può penalizzare molte famiglie, facendole superare le soglie previste per accedere a importanti prestazioni sociali come l’assegno unico, le borse di studio, i contributi per l’affitto o i bonus energia e gas.

La riforma si propone quindi di tutelare maggiormente i risparmiatori, eliminando dal calcolo strumenti finanziari che, per la loro natura, non rappresentano una disponibilità liquida immediata.

Da quando la novità?

Nonostante l’ampio consenso che la misura ha suscitato, al momento non è ancora operativa. Si attende infatti il decreto attuativo necessario per rendere effettiva questa esclusione. Una volta pubblicato, il decreto definirà i criteri, le modalità di applicazione e le eventuali eccezioni alla regola.

L’assenza di questo documento lascia i risparmiatori e gli esperti fiscali in una situazione di incertezza. Tuttavia, si prevede che il decreto possa arrivare nei prossimi mesi, permettendo di includere già queste novità nella compilazione delle dichiarazioni Isee per il 2025.

L’esclusione dei buoni postali e dei titoli di Stato dal calcolo dell’Isee potrebbe avere un impatto significativo su molte famiglie italiane. In particolare, ne trarrebbero beneficio i nuclei familiari a reddito medio-basso, che utilizzano questi strumenti come forma di risparmio protetta e a basso rischio.

Ad esempio, una famiglia che possiede un buono postale del valore di 10.000 euro potrebbe oggi vedere aumentato il proprio patrimonio mobiliare, con conseguente rischio di esclusione da agevolazioni importanti. Con la nuova norma, invece, questa cifra non verrebbe più conteggiata, permettendo di rimanere sotto le soglie previste per accedere ai vari bonus e contributi.

Lo stesso discorso vale per chi detiene BTP come forma di risparmio. In molti casi, i titoli di Stato rappresentano un investimento sicuro e stabile per il futuro, non una ricchezza da utilizzare nell’immediato.

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