Una badante può essere facilmente messa alla porta, cioè licenziata. Questo ciò che credono i datori di lavoro e ciò che sostengono i lavoratori, che si sentono vittima di una tipologia di lavoro con pochi diritti.
Ma la normativa sul rapporto di lavoro anche nel settore domestico e quindi anche per le badanti, prevede delle norme precise nel caso in cui si voglia licenziare una badante.
Licenziare una badante, occorre prestare attenzione
Non è vero che la badante può essere messa alla porta in un batter d’occhio. Infatti anche nel settore domestico occorre rispettare i termini di preavviso. Ed è giusto che sia così, anche perché, la maggior parte delle lavoratrici vive e lavora nello stesso posto, perché si parla di badante convivente.
In pratica il posto di lavoro ed il luogo di residenza coincidono e sono entrambi la casa di abitazione dell’anziano da assistere. Il preavviso serve affinché la badante possa trovare nuova collocazione lavorativa e soprattutto, nuovo tetto sulla testa.
Licenziare una badante per giusta causa o per giustificato motivo oggettivo
In linea di massima licenziare una badante può essere fatto sia per giusta causa che per giustificato motivo oggettivo. Nel primo caso si mette alla porta la lavoratrice perché rea di comportamenti poco ortodossi e di una gravità tale che la prosecuzione della collaborazione lavorativa sarebbe impossibile.
Nel secondo caso invece, si parla di cessata necessità dei servizi della lavoratrice. Per esempio, i caso di decesso dell’anziano, oppure se la famiglia decide di portare l’anziano in una casa di riposo o perché semplicemente, si vuole cambiare badante.
Solo nel primo caso, quello dei comportamenti gravi da parte della badante, il datore di lavoro può evitare di dare preavviso. Se la badante ruba in casa, se utilizza metodi violenti verso l’anziano o se utilizza minacce, sono le tipologie di situazione che possono dare diritto al datore di lavoro di mettere alla porta la lavoratrice senza alcun preavviso.
Deve essere il datore di lavoro però, a dimostrare tutto ciò, cioè deve dare prova dei comportamenti inopportuni e pericolosi della badante. Infatti senza preavviso o non rispettando il giusto termine, la badante ha diritto ad essere risarcita con l’indennità di mancato preavviso.
Preavviso, ecco le tabelle
Tornando al preavviso, va detto che questo cambia in base agli anni di servizio che la lavoratrice ha avuto con la famiglia per cui lavora ed è misurato in giorni. Nello specifico abbiamo:
- Anzianità di servizio al di sotto dei 5 anni: 8 giorni di preavviso;
- Anzianità di servizio sopra i 5 anni: 15 giorni di preavviso.