Fino a 845 euro al mese per chi vive solo, ma come? In Italia i nuclei familiari che si trovano in una situazione di disagio economico possono accedere a strumenti di assistenza e supporto. Anche se la maggior parte dei sussidi non è diretti esclusivamente a chi vive solo, ci sono alcuni di essi che sono riconosciuti anche ai nuclei familiari monocomponenti (che, diciamoci la verità, sono anche quelli che fanno più fatica ad arrivare a fine mese).
Mentre in altri Paesi europei per chi vive solo è previsto un sussidio aggiuntivo, in Italia gli aiuti di Stato si basano esclusivamente sull’Isee familiare del nucleo, anche di quello con un solo componente.
Anche chi vive solo ha diritto a misure come l’assegno di inclusione, l’assegno sociale e il supporto per la formazione e il lavoro, ma quali sono le cifre massime che può ricevere mensilmente?
Fino a 845 euro con Adi per chi vive solo
L’assegno di inclusione è destinato anche a chi vive solo, ma deve essere residente in Italia da almeno 5 anni ed essere:
- un over 60 anni;
- un invalido;
- trovarsi in una situazione di avantaggio sociale e avere la presa in carico da parte dei servizi socio sanitari.
L’assegno di inclusione spetta anche ai minorenni, ma parlando di chi vive solo, sembra assai improbabile che un minore viva da solo.
Oltre ai requisiti sopra descritti chi vive solo deve avere anche un ISEE entro i 10.140 euro con reddito annuo che non supera i 6.500 euro. Per chi ha più di 67 anni il reddito annuo non deve superare gli 8.190 euro. Inoltre è necessario che il patrimonio immobiliare, con l’esclusione della prima casa il cui valore IMu non superi i 150.000 euro, non può superare i 30.000 euro e quello mobiliare non superiore a 6.000 euro.
Per la persona sola che ha reddito pari a zero l’assegno di inclusione arriva a 541,66 euro al mese, ma se si vive in affitto spetta anche un contributo per la locazione di 303,33 euro che fanno arrivare il reddito mensile a 845 euro euro.
Per gli over 67 anni che vivono soli e hanno zero reddito spettano 682,50 euro di assegno di inclusione a cui potrebbero aggiungersi anche 162,50 euro per contributo affitto: il risultato non cambia, sempre a 845 euro mensili si arriva, l’unica differenza è che in questo caso, in mancanza di casa in affitto il contributo mensile è più alto.
E chi vive solo ma non rientra nell’Adi?
Per chi ha tra 18 e 59 anni e, quindi, non ha diritto all’assegno di inclusione resta in vigore il supporto formazione lavoro, un programma che prevede un sussidio mensile di 500 euro per 12 mesi al massimo (con eventuale proroga) aderendo alle attività di formazione e orientamento professionale. Per quel che riguarda requisiti reddituali, Isee e patrimoni, si tratta degli stessi previsti dall’assegno di inclusione.
Per chi, poi, ha compiuto i 67 anni c’è la possibilità di richiedere l’assegno sociale. Per presentare domanda e ricevere 538,68 euro al mese per 13 mesi l’anno, è necessario avere un reddito personale non superiore a 7002,84 euro. Per chi ha compiuto i 70 anni, inoltre, è prevista una maggiorazione che porta l’importo a 739,83 euro. Da sottolineare che l’assegno sociale è compatibile con l’assegno di inclusione, che anche in questo caso integrerebbe il reddito di chi vive solo a 845 euro al mese.
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