Una cosa accomuna pensione di invalidità e assegno sociale. Ed è il fatto che si tratta di prestazioni erogate dall’INPS ma assistenziali e non previdenziali. In pratica sono prestazioni alla stregua di un sussidio, assoggettate quindi a determinati e specifici requisiti. Che vanno rispettati sia quando è il momento di andare in pensione o di chiedere una prestazione, che durante la fruizione della stessa. In pratica si tratta di misure quasi sempre temporanee, che devono essere confermate di anno in anno. Perché l’INPS può sospendere la pensione di invalidità e l’assegno sociale, ed è colpa del pensionato nella stragrande maggioranza dei casi. Pensionato che commette degli errori che minano la continuità della fruizione di queste misure.
L’INPS può sospendere la pensione di invalidità e l’assegno sociale, ed è colpa del pensionato
La pensione di invalidità civile è una prestazione appannaggio degli invalidi civili. La misura riguarda disabili che hanno ricevuto la certificazione direttamente dalla commissione medica invalidi civili delle ASL. Ma solo se hanno un’età compresa tra i 18 anni e i 67 anni, perché per i minorenni c’è l’indennità di frequenza. La pensione di invalidità civile quindi spetta a soggetti su cui è stata certificata dalla commissione prima citata, una totale inabilità lavorativa con invalidità al 100%.
Importi, vincoli e chiarimenti sulla pensione di invalidità civile
La pensione di invalidità civile è concessa a chi rispetta i requisiti prima citati alla data di presentazione della domanda, con decorrenza dal primo giorno del mese successivo a quello di inoltro della domanda all’INPS. E viene erogata per 13 mensilità ma solo a chi mantiene i requisiti previsti anche durante il corso di fruizione della pensione. L’importo di questa prestazione viene annualmente rivalutato e per il 2024 è pari esattamente a 333,33 euro al mese.
I limiti di reddito da rispettare non solo alla data di presentazione delle domande
La continuità di fruizione quindi è assoggettata a costante verifica circa il possesso dei requisiti. Soprattutto il vincolo reddituale. Infatti la misura ha uno specifico vincolo reddituale che va rispettato, altrimenti non viene concessa oppure viene sospesa a chi già la prende. Possono ricevere la pensione di invalidità civile, in base ai limiti stabiliti per l’anno 2024, i soggetti che non superano 19.461,12 euro di reddito. E parliamo di redditi di qualsiasi natura che rientrano nel perimetro dell’IRPEF anche se al netto degli oneri deducibili. In pratica, per capire se si rientra nei limiti, vanno esclusi solo redditi derivanti da rendite INAIL, pensioni di guerra, accompagnamento, redditi soggetti ad imposta sostitutiva e reddito della casa di abitazione.
Dalla pensione di invalidità civile all’assegno sociale
La pensione di invalidità civile una volta arrivati a 67 anni si trasforma automaticamente in assegno sociale. E questa è un’altra prestazione assistenziale erogata a over 67 che è assoggettata alle stesse regole anche se con diversi requisiti.
E quando sosteniamo che l’INPS può sospendere la pensione di invalidità e l’assegno sociale, ci riferiamo al fatto che anche per quest’ultima misura la conferma dei requisiti reddituali è fondamentale. Per l’assegno sociale i vincoli sono diversi però.
Perché per percepire la prestazione l’interessato deve avere redditi non superiori all’importo stesso dell’assegno sociale. Che per il 2024 vale 534,41 euro al mese. Nel caso di soggetti coniugati, il diritto all’assegno sociale è per chi non supera il doppio del valore dell’assegno sociale, cioè 1.068,82 euro.
L’assegno sociale in misura intera spetta solo a soggetti che hanno reddito zero se single o redditi mensili fino a 534,41 euro per i coniugati. Gli altri prendono di meno e ad integrazione del proprio reddito fino a raggiungere i 534,41 euro da single o i 1.068,82 euro da coniugati.
Gli obblighi del pensionato per continuare a prendere pensioni e indennità
I titolari di pensione di invalidità civile o di assegno sociale devono presentare ogni anno all’INPS il loro modello RED. In modo tale da confermare il diritto alle prestazioni e la loro misura. basta poco per dare seguito al fatto che l’INPS può sospendere la pensione di invalidità e l’assegno sociale.
Basta non presentare per tempo i modelli reddituali. Oppure basta che il pensionato non si rende conto che percepire un reddito aggiuntivo nel corso dell’anno, può fargli superare le soglie prima citate.
Per esempio, basta concedere una casa in affitto a qualcuno. Il canone di affitto ricevuto è per esempio, un reddito aggiuntivo, assoggettato ad IRPEF e quindi incide sui limiti di reddito prima citati tanto per la pensione di invalidità civile che per l’assegno sociale.