Lo sai che pensione prenderai? Ecco come cambia con 20, 25 o 30 anni di contributi Lo sai che pensione prenderai? Ecco come cambia con 20, 25 o 30 anni di contributi

Lo sai che pensione prenderai? Ecco come cambia con 20, 25 o 30 anni di contributi

Ecco come cambia la pensione con 20, 25 o 30 anni di contributi e come si fa a prendere di più con i coefficienti.

Il calcolo della pensione è sicuramente una delle cose più complicate da fare nel sistema previdenziale odierno. A dire il vero con il sistema contributivo questo calcolo è diventato più semplice da fare, ma solo per chi ha una pensione interamente calcolata in base al proprio montante contributivo. Chi ha diritto ad una quota di pensione con il metodo retributivo, a prescindere da quanto sia grande questa quota, ha più difficoltà a conteggiare che genere di pensione finirà con il percepire.
Oggi analizziamo che genere di prestazione prenderà chi si trova con 20, 25 o 30 anni di versamenti. Perché sono i versamenti che può aver maturato al massimo un soggetto che ha iniziato a versare dopo il 31 dicembre 1995 e rientra in tutto nel metodo contributivo.

Lo sai che pensione prenderai? Ecco come cambia con 20, 25 o 30 anni di contributi

La pensione contributiva viene calcolata esclusivamente sull’intero ammontare dei contributi versati. Tutti i versamenti che effettua un lavoratore, in base all’aliquota prevista dal fondo dove versa (il 33% per esempio nel Fondo Pensioni Lavoro Dipendente) finiscono nel montante contributivo. La somma di tutti i versamenti non è altro che la base di calcolo della pensione. Per esempio chi ha versato dal 1° gennaio 1996 nel 2025 completerà 30 anni di versamenti. I contributi versati nell’anno 1996 vengono rivalutati al tasso di inflazione del 1997, poi nel 1998, del 1999 e così via fino al 2025. Per quelli versati nel 1997 si fa la stessa cosa fino al 2025 e così via dicendo. Si tratta della rivalutazione del montante contributivo al tasso di inflazione.
Una volta che il montante è stato rivalutato, si passa alla moltiplicazione del risultato per i coefficienti di trasformazione. Che sono quei parametri con cui il montante viene passato per dare la rendita pensionistica annua e poi mensile da percepire.

I nuovi coefficienti peggiorano le prestazioni

I coefficienti di trasformazione sono stati modificati per il 2025 perché come prassi vuole, ogni biennio vengono rivisti in base ai dati sulle aspettative di vita. Per il biennio 2025/2026 questi coefficienti sono stati rivisti in peggio rispetto a quelli validi nel 2023/2024. Questo perché la vita media della popolazione è aumentata. Sarebbero stati rivisti in meglio se la vita media della popolazione fosse calata come accaduto durante la pandemia. Nel dettaglio i nuovi coefficienti validi per il prossimo biennio saranno:

  • 4,204% per chi esce a 57 anni di età ;
  • 4,308% per chi esce a 58 anni di età ;
  • 4,419% per chi esce a 59 anni di età ;
  • 4,536% per chi esce a 60 anni di età ;
  • 4,661% per chi esce a 61 anni di età ;
  • 4,795% per chi esce a 62 anni di età ;
  • 4,936% per chi esce a 63 anni di età ;
  • 5,088% per chi esce a 64 anni di età ;
  • 5,250% per chi esce a 65 anni di età ;
  • 5,423% per chi esce a 66 anni di età ;
  • 5,608% per chi esce a 67 anni di età ;
  • 5,808% per chi esce a 68 anni di età ;
  • 6,024% per chi esce a 69 anni di età ;
  • 6,258% per chi esce a 70 anni di età ;
  • 6,510% per chi esce a 71 anni di età .

La guida pratica al calcolo della pensione

Una volta sommati tutti i contributi ed una volta rivalutato il montante ai vari tassi di inflazione, bisogna moltiplicare il risultato per le percentuali sopra descritte. Variabili in base all’età e più favorevoli se l’età di uscita è più alta.

Per esempio con 20 anni di contributi e 200.000 euro di montante, a 67 anni di età la pensione sarebbe pari a 11.216 euro all’anno. E quindi un rateo da 863 euro circa al mese. Se l’uscita fosse invece a 64 anni, si avrebbe una pensione di 10.176 euro annui e 783 euro al mese circa. Uscire 3 anni prima dal lavoro a parità di montante e anni di versamenti quindi fa scendere la pensione di 80 euro al mese.
Con 25 anni di contributi e con un montante da 250.000 euro invece, a 67 anni la pensione annuale sarebbe da 14.020 euro mentre a 64 anni sarebbe da 12.720 euro. 978 euro al mese a 64 anni e 1.078 euro al mese a 67 anni, cioè esattamente 100 euro in più. Con 30 anni di versamenti invece e con 300.000 euro di montante, a 67 anni si incasserebbe una pensione annua di 16.824 euro al mese mentre a 64 anni, 15.264 euro annui. La pensione da 1.174 euro al mese a 64 anni passerebbe a 1.294 euro. In questo caso 120 euro in meno a 64 anni rispetto che a 67 anni.