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L’unico modo per aumentare la pensione che il governo non può modificare è questo

C’è un solo modo di aumentare la pensione che il governo non può modificare, ecco come fare.

Il modo per aumentare l’importo della pensione in maniera irreversibile e che il Governo non può cambiare è uno soltanto.

La pensione si può aumentare in diversi modi, con gli assegno al nucleo familiare, con l’integrazione al trattamento minimo, con i diritti inespressi. Si tratta però di modalità che dipendono sempre dal reddito, dai familiari che si hanno a carico, dalla situazione economica. Il che significa che da un anno all’altro si può perdere il diritto all’aumento avuto.

Esiste, però, un modo per fare si che la propria pensioni aumenti senza che possa intervenire nessun fattore estero ad eliminare l’aumento.

Aumentare la pensione in modo irreversibile

La previdenza italiana si basa sui contributi versati che vanno a determinare l’importo della pensione spettante che ogni lavoratore va a ricevere. Il calcolo ovviamente, si basa anche sull’età in cui si decide di ritirarsi dal mondo del lavoro.

La pensione di vecchiaia in Italia si ottiene a 67 anni con un minimo di 20 anni di contributi versati. Andare in pensione prima o dopo i 67 anni potrebbe influire ad abbassare o alzare la pensione che spetta.

Una volta liquidata la pensione, quello sarà l’importo che si percepirà per tutta la vita (ovviamente di anno in anno interverranno gli adeguamenti Istat sui prezzi ad aumentare lievemente la pensione mensile).

La pensione liquidata, però, può essere aumentata.

Supplemento di pensione

In Italia nessuna legge vieta al pensionato di continuare a lavorare (ovviamente ci sono misure come la quota 103 che non permettono di lavorare prima del compimento dei 67 anni).

Una volta ricevuta la pensione, se si pensa che l’importo sia troppo basso, si può decidere di tornare al lavoro e percepire sia la pensione che lo stipendio. Nel periodo che si lavora, inoltre, si continueranno a versare anche i contributi previdenziali.

Dopo aver lavorato qualche anno, poi, si può chiedere  il supplemento di pensione: si tratta di un importo aggiuntivo sulla pensione che è calcolato sui contributi versati dopo la decorrenza della pensione (che non sono stati, quindi, utilizzati per calcolare la pensione liquidata).

L’importo del supplemento, che è calcolato a se stante rispetto alla pensione principale, si somma, poi, alla pensione già in essere aumentandone l’importo. Ogni volta che si richiede un supplemento, tutti i periodi contributivi versati dopo possono dar luogo a un ulteriore supplemento da sommare alla pensione.

Attenzione, però, il supplemento di pensione può essere concesso solo dopo che è passato un certo lasso di tempo dalla decorrenza della pensione che si sta prendendo o del precedente supplemento.  Generalmente il supplemento si può richiedere quando sono passati 5 anni dalla liquidazione della pensione o dalla richiesta del supplemento precedente e solo per una volta s può richiedere  liquidazione di un supplemento dopo che siano trascorsi anche solo due anni dalla decorrenza della pensione o del precedente supplemento a patto di aver compiuto i 67 anni.