Niente riforma delle pensioni nella legge di Bilancio. Nessuna nuova misura è stata introdotta. Ma allo stesso tempo nel testo della manovra ecco che ci sono tutte le conferme delle misure che molti si aspettavano per l’uscita dal lavoro nel 2025. Infatti ecco arrivare le tanto attese proroghe di Ape sociale, quota 103 e opzione donna. Via libera quindi alle pensioni l’anno prossimo a 62, 63 o 64 anni. E dalla manovra di Bilancio, in pensione i nati nel 1961, 1962 e 1963, ecco le novità 2025 e come funzionano.
Manovra di Bilancio, in pensione i nati nel 1961, 1962 e 1963, ecco le novità 2025
Dopo l’entrata in vigore della manovra di Bilancio, in pensione i nati nel 1961, 1962 e 1963, questo è ciò che emerge. Perché appena la manovra sarà ultimata e verrà approvata definitivamente, ecco che tra le novità 2025 ci sarà la possibilità per alcuni lavoratori di uscire con 62, 63 o 64 anni di età.
Nella legge di Bilancio al capitolo pensioni ci sono le conferme di alcune misure in vigore già adesso ma che dovevano scadere il 31 dicembre 2024. E allora ecco la pensione di quota 103 ancora attiva dopo la sua entrata in vigore la prima volta nel 2023. La misura è in funzione dal 2023 e adesso viene prolungata fino al 2025. I requisiti per accedere vedono nei 62 anni quelli dell’età minima dal punto di vista anagrafico. E vedono nei 41 anni la soglia minima di contributi previdenziali da versare.
Chi esce con la quota 103 non può svolgere attività lavorative, perché vige il divieto di cumulo dei redditi da pensione con i redditi da un’attività lavorativa sia dipendente che autonoma. Il divieto di cumulare i redditi della pensione con i redditi da lavoro vale fino a 67 anni di età quando decade. Ed ha un’unica eccezione che riguarda il lavoro autonomo occasionale fino a 5.000 euro di reddito annuo.
Quota 103, vincoli sempre tanti, a partire dal calcolo della prestazione
Nel 2023 la pensione di quota 103 era calcolata con il sistema misto e poteva essere fino a 5 volte il trattamento minimo come importo massimo. Nel 2024 la pensione è diventata a calcolo contributivo con il tetto massimo sceso a 4 volte il trattamento minimo INPS.
Nel 2023 le finestre per la decorrenza della pensione con quota 103 erano di 3 e 6 mesi rispettivamente per lavoratori del settore privato e lavoratori del settore pubblico. Nel 2024 si è passati sempre rispettivamente per privati e pubblici a 7 e 9 mesi.
Allo stato attuale delle cose la conferma introdotta nella legge di Bilancio prevede le stesse caratteristiche della quota 103 del 2024.
Ape sociale 2025, misura identica ad oggi?
Pure l’Ape sociale è stata nuovamente confermata. Pertanto, ci sarà l’Anticipo pensionistico sociale per i nati fino al 1962 anche nel 2205. Con la proroga dell’Ape sociale infatti andranno in pensione a partire dai 63 anni e 5 mesi di età quanti rientrano tra i caregiver, gli invalidi, i disoccupati e gli addetti ai lavori gravosi.
Serviranno sempre 30 anni di contributi per caregivers, invalidi e disoccupati e 36 anni per chi rientra in una delle 15 attività di lavoro gravoso previste.
Come per la quota 103 anche l’Ape sociale prevede lo stesso divieto di cumulo dei redditi da pensione con i redditi da lavoro.
Anche l’Ape sociale confermata per il 2025, ecco come
L’Ape sociale continuerà ad essere senza tredicesima, senza assegni familiari, senza maggiorazioni, senza reversibilità e indicizzazione. E continuerà ad essere erogata fino ai 67 anni di età e con un importo non eccedente i 1.500 euro al mese.
I caregivers devono risultare residenti insieme all’invalido che assistono da almeno 6 mesi prima di presentare domanda di Ape sociale. I disoccupati devono aver terminato di prendere tutta la Naspi spettante. Gli invalidi dentro l’Ape sociale continuano ad essere quelli con almeno il 74% di invalidità accertata. E i lavori gravosi devono essere sempre stati effettuati per 7 degli ultimi 10 anni o per 6 degli ultimi 7 anni.
La pensione anticipata contributiva 2025, la guida in sintesi
La pensione anticipata contributiva a 64 anni di età sarà in vigore pure nel 2025.
Anche l’anno prossimo si andrà in pensione a 64 anni di età come limite minimo anagrafico e 20 anni di contributi come limite minimo contributivo. L’importante è che il primo accredito di contributi a qualsiasi titolo sia stato versato dopo il 31 dicembre 1995, a prescindere dalla tipologia di versamento.
Anche nel 2025 per andare in pensione con l’anticipata contributiva sarà necessario raggiungere un importo soglia della prestazione. Che deve essere pari ad almeno 3 volte l’assegno sociale per tutti gli uomini e per le donne senza figli avuti. Pensione che deve essere pari ad almeno 2,8 volte l’assegno sociale per le donne con un solo figlio avuto o 2,6 volte l’assegno sociale per le donne con due o più figli avuti.