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Mattarella ricoverato per un pacemaker, cosa succede quando il Presidente è indisposto?

Il Presidente Mattarella ricoverato per un pacemaker: cosa prevede la Costituzione in caso di assenza temporanea del Capo dello Stato? Tutti i dettagli sull’intervento e sulla gestione dei poteri.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è stato ricoverato in ospedale per un intervento al cuore, programmato per l’impianto di un pacemaker. La notizia è rimbalzata tra Tv e media nella serata di ieri, quando il Presidente Mattarella si è recato al Santo Spirito ed è stato preso in carico dai cardiologi dell’ospedale. L’orario del ricovero è sembrato strano, ma il Presidente si è recato in ospedale sulle proprie gambe, non sta male. L’appuntamento è programmato per un impianto di pacemaker.

La salute del Presidente non desta nessuna preoccupazione, niente ambulanza o sirene, solo routine (se un intervento può essere definito routine). Da ricordare che ieri Mattarella è stato al Quirinale tutto il giorno, incontrando il primo ministro del Montenegro ed esaminando il provvedimento sui risarcimenti del ponte Morandi.

La notizia, però, ha attirato l’attenzione pubblica e mediatica, preoccupata per la salute dell’82enne Capo dello Stato, in carica dal 2015 e rieletto nel 2022. Ma mentre l’intervento, definito non urgente ma necessario, si svolge in un contesto di precauzione e monitoraggio, ci si chiede: cosa succede se il Presidente non può temporaneamente esercitare le sue funzioni?

Cosa prevede la Costituzione in questi casi?

La risposta arriva dall’articolo 86 della Costituzione, che prevede espressamente che, in ogni caso che il Presidente della Repubblica non possa adempierle, le sue funzioni sono esercitate dal Presidente del Senato.

Nel 2025, quindi, in caso di impedimento temporaneo di Mattarella, le funzioni presidenziali passerebbero automaticamente a Ignazio La Russa, attuale Presidente del Senato. Questo include, in caso di emergenza, la firma di decreti, la nomina di funzionari, e persino lo scioglimento delle Camere, pur trattandosi di una supplenza e non di un’elezione.

Impianto di pacemaker: intervento sotto controllo

Secondo quanto trapela dal Quirinale e da fonti sanitarie, l’intervento per l’impianto del pacemaker non è legato a un’urgenza improvvisa, ma a una valutazione medica prudenziale. Il Presidente si sarebbe sottoposto a una serie di controlli cardiologici che hanno suggerito l’intervento per stabilizzare l’attività elettrica del cuore e prevenire episodi futuri.

Il pacemaker sarà impiantato in una struttura specializzata, con tutte le precauzioni del caso. Si prevede un breve periodo di degenza e riposo.

Se la temporanea indisponibilità del Presidente dovesse protrarsi per più giorni (da ricordare che l’impianto di pacemaker non è di per sè impegnativo e richiede ricovero per pochissimi giorni, ma convalescenza, però, solitamente è abbastanza lunga), sarà sempre il Presidente del Senato a gestire le attività istituzionali. Non si tratta di un nuovo Presidente, ma di un facente funzione, che subentra solo fino al ritorno in carica del Capo dello Stato.

La vacanza della carica, invece, può avvenire solo in caso di morte, dimissioni o decadenza. In quel caso, la Camera e il Senato, insieme ai delegati regionali, si riuniscono entro 15 giorni per eleggere un nuovo Presidente. Ma questo non è assolutamente il caso attuale.

Mattarella, simbolo di equilibrio e stabilità

L’intervento arriva in un momento di equilibrio politico delicato, ma la figura di Mattarella ha sempre rappresentato stabilità istituzionale. Durante il suo mandato ha gestito crisi politiche, emergenze sanitarie e transizioni delicate con fermezza e sobrietà. Il suo temporaneo allontanamento non intaccherà il funzionamento della Repubblica, ma resta alta l’attenzione pubblica per il suo stato di salute.