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Meglio rimandare la pensione di 12 mesi, si potrebbe avere un assegno di 200 euro in più

Rimandare anche solo di 12 mesi la pensione porta a 3 vantaggi che molti non considerano e a un assegno più alto fino a 200 euro.

Andare in pensione subito o rimandare? In Italia ogni lavoratore che si avvicina alla soglia dei 60 anni inizia a pensare alla pensione. L’accesso alla pensione è la meta da raggiungere quanto prima e qualsiasi è la possibilità che lo permette viene colta alla prima occasione. Questo accade perché in Italia, oltre alla paura che intervenga qualche misura che impedisce il pensionamento, vige anche moltissima ignoranza a livello previdenziale che non fa cogliere il vantaggio di rimanere a lavoro.

Rimandare la pensione è tre volte più vantaggioso e permette di avere un assegno molto più ricco. Alla fine di questo articolo moltissimi lavoratori alla ricerca di un modo di pensionarsi quanto prima potrebbero anche aver cambiato idea e decidere di rimandare ancora un po’ il pensionamento.

Rimanere al lavoro conviene

Rimanere al lavoro anche solo 12 mesi in più può essere tre colte conveniente. I lavoratori prima di scegliere la via del pensionamento devono fare delle precise considerazioni per comprendere se quella che stanno facendo è la scelta giusta e maggiormente conveniente.

Rimandare solo di un anno il pensionamento potrebbe portare addirittura 3 benefici a livello economico e ora andremo a vedere perché.

Lasciare il lavoro 12 mesi dopo consente di avere 1 anno di contributi in più versati ai fini del calcolo dell’assegno spettante. In base alla retribuzione percepita quest’anno di lavoro ai fini della pensione potrebbe valere anche molto.

Rimandare la pensione di 12 mesi, in ogni caso, significa uscire dal mondo del lavoro con un’età più alta di un anno, e anche questo comporta un vantaggio per il calcolo della pensione. Il coefficiente di trasformazione che si applica al montante contributivo per il calcolo dell’assegno sale al crescere dell’età e anche solo un anno in più di età comporta un aumento dell’assegno spettante.

Ricordiamo il bonus per chi resta

Rimandare di 12 mesi l’uscita dal mondo del lavoro può portare nelle tasche del soggetto anche 150/200 euro in più al mese di pensione. E, sinceramente la cosa inizia a farsi interessante. Ovviamente dipende dalla retribuzione percepita in questo ultimo periodo di carriera, ma se si tratta di una carriera continuativa, tra scatti di anzianità e altro sicuramente si tratta di una retribuzione migliore. Questo va a influire sia sulla quota contributiva della pensione (che si basa propriamente sui contributi versati) sia sulla parte retributiva (per calcolare la quale si prendono in considerazione le retribuzioni degli ultimi anni lavorati nel calcolo con la riserva matematica).

Per chi dovrebbe uscire con la quota 103 si aggiungono anche altri due vantaggi: l’incentivo per chi resta al lavoro pur avendo raggiunto il requisito di accesso alla pensione e il fatto che rimanendo al lavoro si potrebbe cogliere la pensione anticipata ordinaria che non prevede una penalizzazione nel calcolo.

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