Non è una fumata bianca e non poteva essere diversamente, ma un deciso passo avanti, soprattutto in direzione delle istanze dei rappresentanti dei lavoratori è stato compiuto. La piattaforma di rinnovo del contratto dei lavoratori pubblici continua ad andare avanti e nel comparto Difesa, Sicurezza e Soccorso, nel fine settimana appena trascorso, i Ministeri hanno definito la linea comune.
Ministeri al plurale, perché per il comparto sono interessati il Ministero della Funzione Pubblica, il Ministero della Difesa, il Ministero della Giustizia e il Ministero dell’Economia e delle Finanze.
E in un incontro istituzionale ed interministeriale, Renato Brunetta, Lorenzo Guerini, Marta Cartabia e Daniele Franco, i rispettivi Ministri dei dicasteri prima citati, sembra abbiano definito gli obbiettivi di sintesi.
Aumento di stipendio da garantire il nodo da sciogliere
Alla piattaforma di rinnovo del contratto del comparto difesa e sicurezza sono interessati tutti i lavoratori che fanno parte del personale delle Forze Armate, delle Forze di Polizia e dei Vigili del Fuoco.
E nel summit i Ministri hanno chiarito alcuni dubbi che accompagnavano le ipotesi sul rinnovo. Il nodo riguardava i differenti stanziamenti previsti per ciascuno dei comparti della Pubblica Amministrazione, tutti col rinnovo da completare.
Su questo i dubbi paiono scomparsi, dal momento che all’unisono i Ministri hanno ribadito la volontà di aumentare gli importi in modo tale da non scendere al di sotto del 4,07% di incremento tabellare anche nel settore dei Militari e delle Forze di Polizia.
Il 4,07% significa garantire aumento lordo da 107 euro al mese anche per questi lavoratori, a prescindere da quanto precedentemente previsto per la specificità del contratto.
Le garanzie attese sembrano arrivate
Ciò che i rappresentanti dei lavoratori tenevano era che le risorse stanziate fossero insufficienti e che bisognava riconoscere la specificità del lavoro ai dipendenti dei comparti Difesa, Sicurezza e Soccorso pubblico.
Senza nuove dotazioni infatti, l’obbiettivo del 4,07% di incremento sul tabellare difficilmente sarebbe stato raggiunto. Adesso, in altri termini, c’è la sicurezza che le differenze tra comparto dovrebbero essere destinate grazie ad ulteriori risorse da mettere nel piatto e colmare, quindi, la differenza tra i vari comparti della Pubblica Amministrazione.
Poi sembra che sia emersa chiara la necessità di predisporre per il personale in divisa, un pacchetto di misure ad hoc anche dal punto di vista previdenziale, perché si parla di inserire misure di previdenza complementare, come lavoratori e loro rappresenta da tempo richiedono.
E non poteva mancare l’idea di prevedere qualcosa dal punto di vista dei funzionari, su cui c’è lo spettro della beffa relativa alla potenziale perdita del bonus Irpef perché per via dell’incremento tabellare potrebbero sforare la soglia dei 28.000eurk di cui oggi sono sotto.
Perdita che a dire il vero sarebbe contenuta dal bonus fruibile nella dichiarazione dei redditi dell’anno successivo, ma la problematica resta perché dal rinnovo si rischierebbe addirittura uno stipendio più basso.