Una delle potenziali novità con cui dovranno fare i conti i contribuenti a riforma del fisco accolta potrebbe mettere a rischio i rimborsi del 730. Perché esiste una normativa del 1973, cioè il DPR 602 che al suo articolo 28/ter prevede la compensazione tra ruoli e rimborsi di imposta. E questa normativa rischia di inasprirsi notevolmente. Perché di fatto si arriverebbe ad un congelamento del credito di imposta del contribuente, anche se è effettivamente spettante come fuoriuscito dal modello 730. Il tutto perché il contribuente ha cartelle esattoriali pendenti e non ha accettato la proposta di compensazione avanzata dall’Agenzia delle Entrate Riscossione.
Modello 730/2024 e rimborsi, ecco perché possono essere bloccati fino a fine 2025
Il sistema proveniente da quella vecchia normativa è semplice. Gli step sono i seguenti:
- Il contribuente presenta il modello 730;
- L’Agenzia delle Entrate stila un elenco dei contribuenti che sono a credito di imposta e da rimborsare;
- L’elenco viene trasmesso telematicamente all’Agenzia delle Entrate Riscossione per verificare se ci sono contribuenti che hanno cartelle a carico non saldate, non rateizzate e su cui non ci sono provvedimenti di sospensione o sanatorie;
- L’Agenzia delle Entrate Riscossione invia ai contribuenti che hanno cartelle, la proposta di compensazione.
La procedura si ultima nel momento in cui, entro il termine perentorio dei 60 giorni, il contribuente risponde accettando o rifiutando la proposta. In caso di accettazione, crediti e debiti si estinguono in tutto o in parte, in base ai relativi importi. In caso di rifiuto (o semplicemente non rispondendo entro i 60 giorni), tutto resta come era. Le cartelle restano a carico ed esecutive, il rimborso dovrebbe arrivare.
Ecco cosa potrebbe cambiare adesso
Ma adesso è proprio sul rimborso che dovrebbe arrivare in caso di rifiuto della proposta da parte del contribuente, che i tempi rischiano di dilatarsi. Perché pare che sia allo studio una modifica che congeli il rimborso del contribuente, fino alla fine dell’anno successivo quello della proposta di conciliazione. In attesa che arrivino conferme di tutto quello che diciamo, potrà accadere che il rimborso venga bloccato e resti a disposizione dell’Agenzia delle Entrate Riscossione fino al 31 dicembre dell’anno dopo. E così che un eventuale rimborso con il 730/2024 che dovrebbe arrivare in busta paga a luglio o agosto, o con il cedolino della pensione a settembre, o al più, sul conto corrente entro dicembre da parte dell’Agenzia delle Entrate, rischia di essere stoppato fino al 31 dicembre 2025.