Tempo di dichiarazioni dei redditi perché ormai è imminente l’avvio della nuova stagione reddituale. Si partirà come sempre dal modello 730, che comunemente è quello utilizzato da lavoratori dipendenti e pensionati. La dichiarazione serve per pagare le tasse, cioè per versare l’IRPEF dell’anno precedente. Più che versare, si tratta di andare ad effettuare i conguagli, perché soprattutto se dipendenti e pensionati, nelle buste paga e nei cedolini i datori di lavoro o gli enti previdenziali dovrebbero aver trattenuto l’IRPEF effettivamente dovuta. Usare il condizionale è necessario perché ogni datore di lavoro trattiene l’IRPEF dovuta in base ai redditi da lui stesso corrisposti. Ma già la presenza di alcuni immobili possono determinare un maggior reddito rispetto a quello considerato dal datore di lavoro. E questo determina una maggiore IRPEF da versare. Inoltre, ci sono le spese detraibili, che garantiscono uno storno dell’IRPEF. In questo caso si può andare a rimborso.
Modello 730, cosa fare per andare a rimborso
Salvo i casi di esonero previsti dal TUIR, la dichiarazione dei redditi è un obbligo per tutti i contribuenti. E può essere facoltà del contribuente anche presentare la dichiarazione pur rientrando tra gli esonerati. Magari per recuperare la parte di IRPEF versata l’anno precedente. Infatti le spese detraibili producono un rimborso IRPEF proprio tramite le dichiarazioni dei redditi. In genere le spese che il contribuente ha sostenuto l’anno precedente la dichiarazione, fanno recuperare il 19% di quanto pagato. Questo vale per l’acquisto di farmaci, per le spese mediche, quelle sanitarie, per le visite dentistiche o oculistiche. Ma sono solo alcuni esempi, perché dentro gli oneri detraibili ci sono anche spese veterinarie, spese per la badante, spese funebri, interessi sui mutui e così via dicendo. Tutte spese utili nel 730 quindi.
Basta poco per essere obbligati a presentare le dichiarazioni
Bisogna capire che un contribuente che ha il suo stipendio, ma allo stesso tempo ha case (oltre a quella di abitazione principale), terreni o altri beni che producono redditi, è obbligato alla presentazione. Perché questi beni non sono stati tassati dal datore di lavoro che ha operato le ritenute IRPEF solo sullo stipendio da lui stesso liquidato. In questo caso il contribuente dovrebbe essere tenuto a versare la differenza. Ma in presenza di quelle spese, non solo la differenza viene azzerata, ma c’è la possibilità di recuperare l’IRPEF trattenuta l’anno prima dal datore di lavoro. Naturalmente bisogna essere capienti fiscalmente. Perché molto dipende dalla voce ritenute IRPEF presente sul modello CU. Infatti la cifra massima recuperabile di IRPEF è proprio quella scritta sul CU con l’aggiunta delle voci relative alle eventuali addizionali regionali e comunali presenti.