Le rate dei mutui stanno finalmente iniziando a scendere, dopo che per due anni abbiamo assistito a costanti aumenti, voluti dalla Bce per contenere l’inflazione. Si assiste, ora a un calo dei tassi di interesse sui mutui per acquistare case e rispetto al picco raggiunto lo scorso novembre, quando i tassi hanno sfiorato il 5%, oggi si vede un’inversione di tendenza sia per i tassi fissi che per quelli variabili.
Mutui con tassi in calo
Codacons ha analizzato l’andamento dei tassi nell’ultimo periodo ha rilevato che chi stipula un mutuo a tasso fisso per acquistare la prima casa oggi deve affrontare un Taeg tra il 2,7% e il 2,8%. Si tratta di una percentuale che è decisamente più bassa rispetto alla media del 3,7% richiesto nel novembre 2023. Questo porta, come naturale conseguenze, a rate mensili più basse. I risparmi per chi affronta la spesa del mutuo sono stimati intorno ai 45 euro al mese per un mutuo da 100mila euro con un piano di ammortamento a 30 anni, e di circa 67 euro al mese per un mutuo da 140.000 euro con piano di ammortamento a 25 anni.
Se si ragiona sul risparmio annuo si parla di un costo inferiore pari a 540 euro nel primo caso e di oltre 804 euro nel secondo. Questo, almeno, è quel che si è evidenziato per i mutui a tasso fisso. Per il tasso variabile il discorso è diverso.
Tasso fisso o variabile?
Per i mutui a tasso variabile, attualmente la migliore offerta sul mercato per un prestito da 100mila euro con piano di ammortamento a 30 anni richiede un Taeg del 4,62% rispetto al 4,91% di novembre. La rata, in questo caso passa da 513 euro a 496 euro (differenza calcolata sugli ultimi 4 mesi), portando a un risparmio di circa 16. euro al mese. Con un mutuo da 140mila euro con piano di ammortamento a 25 anni, il Taeg è calato dal 4,95% di novembre al 4,65% di aprile, con un risparmio di oltre 22 euro a rata. Se, per lo stesso importo il mutuo fosse con piano di ammortamento a 30 anni il Taeg è sceso dal 4,94% al 4,64%, con un risparmio mensile di circa 23,68 euro (risparmio annuo di circa 284 euro).
Si tratta certamente di segnali positivi che non possono che incoraggiare chi deve richiedere un mutuo per acquistare casa, ma bisogna considerare che ancora non è stato completamente recuperato il gap causato dall’aumento dei tassi che si è registrato tra il 2022 e il 2023.