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Naspi, dimissioni e nuovo lavoro, cambiano le regole adesso

Naspi e dimissioni ecco come funzionano le nuove regole.

Nel 2025 la Naspi è stata oggetto di alcune novità molto importanti che non vanno sottovalutate. Perché di fatto sono novità che rendono quantomeno più complicato il diritto all’indennità per disoccupati INPS a molti lavoratori. Una novità molto importante è quella che riguarda i lavoratori che si sono dimessi da un posto di lavoro. E che poi, a seguito di nuova occupazione, cercano di percepire la Naspi nel momento in cui anche il nuovo lavoro si interrompe. Naturalmente si parla di chi perde anche il nuovo lavoro trovato, ma non per dimissioni altrimenti saremmo punto e a capo. Perché la Naspi prevede che il lavoratore perda il posto in maniera involontaria, e quindi non per dimissioni volontarie (a meno che non siano dimissioni per giusta causa).
La novità che rende difficile prendere la Naspi adesso riguarda la durata del nuovo lavoro trovato e poi perduto, dopo le dimissioni dalla precedente attività.
Il lavoro che un disoccupato ha trovato successivamente a quello che ha lasciato per dimissioni, non può essere troppo corto, altrimenti si corre il rischio di perdere la Naspi lo stesso.

Naspi, dimissioni e nuovo lavoro, cambiano le regole adesso

Mario lascia il lavoro che faceva da oltre quattro anni perché non va più d’accordo con i suoi datori di lavoro. Per evitare lo stillicidio di un rapporto di lavoro che va avanti quasi per forza di inerzia e da cui lo stesso soggetto non vede l’ora di andare via, ecco le dimissioni volontarie. Con conseguente perdita anche del diritto alla Naspi. A questo punto, cosa può fare Mario? Fino a ieri, bastava trovare un nuovo lavoro, anche breve, anche di poche settimane magari a tempo determinato, ed ecco liberato il vincolo delle precedenti dimissioni. Adesso le cose cambiano. la novità è che il nuovo lavoro deve essere lungo per lo meno 3 mesi altrimenti niente Naspi comunque. Quindi, nel momento in cui c’è un nuovo lavoro, più complicato portare a casa la Naspi rispetto al passato.

Perché le novità che limitano l’indennità per disoccupati?

Una novità che limita le possibilità dei disoccupati, ma nata per frenare delle pratiche al limite adottate in passato. Il motivo nasce dal fatto che spesso gli interessi contrapposti tra datore di lavoro e lavoratore finiscono con il diventare comuni a discapito dell’INPS. Il primo vuole lasciare il lavoro, ma guai a farlo con le dimissioni. Perché c’è da prendere la Naspi. Il datore di lavoro vuole interrompere il rapporto di lavoro con quel dipendente. Ma guai a farlo con il licenziamento, perché c’è da pagare il ticket. Che è tanto più caro quanto più lunga è la carriera in seno all’azienda da parte del dipendente. E allora ecco la trovata. Il datore di lavoro e il dipendente si accordano, in modo tale che il secondo dia le dimissioni volontarie, aiutato poi dal primo a trovare un nuovo breve lavoro. Oggi invece tanto breve non può essere. E allora? Ecco che per liberare le precedenti dimissioni il nuovo lavoro non può essere inferiore a 3 mesi.