Naspi, ecco come recuperare soldi arretrati maturati per i periodi di disoccupazione più vecchi Naspi, ecco come recuperare soldi arretrati maturati per i periodi di disoccupazione più vecchi

Naspi, ecco come recuperare soldi arretrati maturati per i periodi di disoccupazione più vecchi

Se a giugno, ogni anno, i soggetti interessati dall’interruzione del contratto di lavoro e quindi i nuovi disoccupati provengono in molti casi dal comparto scuola, per via di ciò che accade a supplenti e precari alla fine dell’anno scolastico, adesso si passa al settore lavorativo stagionale. Infatti come a giugno i precari della scuola tendono a presentare la domanda di disoccupazione Naspi per via dell’interruzione del rapporto di lavoro così adesso fanno i lavoratori stagionali che provengono da stabilimenti balneari, hotel, villaggi turistici e così via dicendo. Presentare la domanda di disoccupazione quindi è un qualcosa che il lavoratore fa anche perché si tratta dell’ammortizzatore sociale principale previsto dalle normative in vigore che consentono a chi ha perso il lavoro in maniera involontaria di avere un sostegno al reddito durante le fasi di disoccupazione. L’argomento quindi è caldo ed è caro a molti lavoratori stagionali.

Naspi, ecco come recuperare soldi arretrati maturati per i periodi di disoccupazione più vecchi

La Naspi è l’indennità per disoccupati INPS. Ed è un’indennità che spetta a chi perde il posto di lavoro in maniera involontaria. Praticamente, escludendo chi ha presentato le dimissioni volontarie senza giusta causa, tutti coloro che perdono il lavoro involontariamente hanno diritto alla Naspi. Quindi, chi viene licenziato, chi perde il lavoro per procedure di licenziamento collettive, chi passa dalla risoluzione consensuale del rapporto di lavoro ed anche chi vede terminare il proprio contratto a tempo determinato, sia esso stagionale o no.
Il funzionamento della Naspi è conosciuto da tutti. Si possono prendere come mesi di disoccupazione, la metà dei periodi lavorati nei 4 anni precedenti. Purché i periodi precedenti non hanno dato diritto a vecchie indennità.
In termini pratici, chi viene da un lavoro consecutivo di 4 anni o più, ha diritto a 24 mesi di Naspi. Chi invece ha lavorato solo 2 degli ultimi 4 anni, ha diritto a 12 mesi di Naspi. Però, se il lavoro è intermittente, e per esempio 12 mesi di lavoro sono stati effettuati da febbraio 2022 a febbraio 2023 e poi l’interessato ha preso 6 mesi di Naspi fino ad agosto 2023, per poi ripartire a lavorare fino ad agosto 2024, adesso ha diritto a 12 mesi di Naspi. Perché i precedenti 12 mesi li ha sfruttati per la Naspi nell’anno 2023.

Il calcolo della Naspi in sintesi, ecco come si arriva all’importo spettante

Importanti i 4 anni precedenti quindi. Ma non solo per il calcolo della durata della Naspi. L’importanza di questi 4 anni di osservazione riguarda pure un altro aspetto. Il calcolo degli importi della Naspi. Anche in questo caso contano i 4 anni precedenti, ma solo per stabilire la media di retribuzioni su cui calcolare l’indennità. Che è pari al 75% dello stipendio medio percepito negli ultimi 4 anni. ma solo per chi ha una media retributiva fino a 1.425,21 euro. Perché altrimenti si fa il 75% di 1.425,21 euro a cui aggiungere il 25% della differenza di retribuzione (la parte eccedente 1.425,21 euro). La Naspi può arrivare però fino al tetto massimo di 1.550,42 euro al mese (importo soglia 2024, ndr). Dopo i primi sei mesi di Naspi, l’indennità inizia a scendere mese dopo mese in misura pari al 3% al mese.

La decorrenza della disoccupazione e le regole degli 8 e dei 68 giorni

Ciò che però può essere abbastanza interessante è la decorrenza del trattamento. Infatti la Naspi parte dall’ottavo giorno successivo alla perdita del posto di lavoro. Ma solo per chi ha presentato domanda di Naspi entro questi primi 8 giorni. Chi ritarda prende la Naspi a partire dal primo giorno successivo alla domanda. Il termine ultimo per presentare la domanda di Naspi a partire dal giorno della perdita del posto di lavoro è il 68imo giorno. Chi va oltre i 68 giorni perde il diritto alla Naspi.
Ma cosa significa perdere il diritto alla Naspi? Significa che la domanda di Naspi collegata all’ultima perdita del posto di lavoro non si può più fare. Ma i periodi di lavoro svolti e su cui è stata maturata questa Naspi mai percepita, non vengono perduti. O meglio, non sempre vengono persi. Perché nel momento in cui il disoccupato “distratto” che non ha presentato la domanda di Naspi entro i 68 giorni successivi al licenziamento, trova un nuovo lavoro, all’interruzione di quest’ultimo potrà recuperare la Naspi maturata anche dal precedente lavoro.

Ecco alcuni esempi chiarificatori sull’indennità di disoccupazione INPS

Per esempio, uno stagionale che non presenta domanda adesso per la Naspi maturata da giugno ad settembre 2024, pari a due mesi, li recupera se trova un nuovo lavoro, sempre per esempio, nel 2025. Se trova un lavoro da gennaio ad aprile, a maggio chiedendo la Naspi oltre a goderne per i 2 mesi maturati per il lavoro 2025, ne godrà anche per i due mesi maturati della stagione lavorativa 2024, quella che ha dimenticato di chiedere.

Quindi, per la Naspi, ecco come recuperare soldi arretrati maturati per i periodi di disoccupazione più vecchi. Ma va detto che non sempre è possibile. Perché se il nuovo lavoro è a tempo determinato e dura a lungo, se passano 4 anni prima di perdere il posto di lavoro, nulla può essere più recuperato.