Da novembre cambia la Naspi per i disoccupati, così come annunciato qualche settimana fa dal Ministro Marina Calderone. A partire da questo mese di novembre, infatti, i disoccupati percettori di Naspi saranno inseriti automaticamente nel sistema di politiche attive.
A prevedere la novità è il decreto Coesione approvato lo scorso maggio dal Consiglio dei Ministri e che a breve sarà convertito in Legge. I disoccupati, è previsto, potranno cercare lavoro nella zona in cui vivono con offerte direttamente da parte del datore di lavoro e si potranno far aiutare da agenzie di collocamento private.
Cosa cambia per la Naspi?
L’obiettivo è quello di dirottare tutti i disoccupati sul SIISL per fare in modo che offerta e domanda di lavoro si incrocino in modo più semplice ed efficace. Chi è iscritto alla piattaforma e percepisce la Naspi avrà la possibilità di consultare direttamente le offerte di lavoro pubblicate dalle aziende.
Per fare in modo che le imprese private pubblichino le offerte sulla piattaforma sarà avviata dall’Inps una massiccia campagna di informazione, ma laddove non ci sia una proposta adatta al disoccupato, si potrò incaricare una agenzia privata o il centro per l’impiego.
I percettori di Naspi, inoltre, potranno accedere a numerosi corsi di formazione presenti sulla piattaforma che renderà la sospensione del sussidio più trasparente e applicabile dopo il terzo rifiuto di un lavoro congruo.
Durante i primi 6 mesi le offerte di lavoro dovranno essere in linea con il profilo del candidato e rimanere entro 50 km dal suo luogo di residenza. Dopo 1 anni il candidato è costretto ad accettare offerte entro 80 km dalla residenza con retribuzione pari almeno a 1,2 volte l’importo della Naspi e con contratto di lavoro di almeno 3 mesi.
La platea della Naspi si restringe
Un’altra novità che riduce la platea dei beneficiari dell’indennità di disoccupazione è contenuta, invece, nella Legge di Bilancio 2025.
Fino ad ora i lavoratori impatriati che hanno perduto l’occupazione all’estero e tornano in Italia, hanno diritto a un’apposita indennità di disoccupazione, destinata a scomparire a partire dal 1° gennaio 2025. In questo modo si vuol limitare l’abuso dell’indennità da parte di chi rientra in Italia dopo aver svolto all’estero lavori per brevi periodi o stagionali.
L’indennità di disoccupazione in questione è molto simile alla Naspi e fornisce un supporto economico a chi ha svolto lavoro all’estero e lo ha perduto e rientra in Italia.
La Legge di bilancio 2025, di fatto, cancella l’indennità di disoccupazione per gli impatriati per mettere un freno a coloro che anche dopo un lavoro stagionale rientra in Italia per percepire l’indennità di disoccupazione. La prestazione prevede un’indennità per un massimo di 180 giorni a partire dal momento del rimpatrio.
Le erogazioni, stabilite da tabelle appositi hanno somme che variano in base al settore di riferimento. In questo caso, quindi, non si calcola l’importo spettante sui contributi versati (visto che sono stati versati all’estero).
L’intervento sui lavoratori impatriati, in ogni caso, non avrà nessun effetto sulla Naspi che viene erogata a chi perde involontariamente il lavoro nel nostro Paese.
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