Come si può andare in pensione con pochi anni di contributi versati? Se questa è una domanda interessante, lo è anche quella che riguarda una eventuale pensione anticipata. Infatti la pensione anticipata con pochi anni di contributi versati può sembrare impossibile o addirittura una assurdità se è messa da questo punto di vista. Ed invece le normative previdenziali italiane non escludono alcune opzioni che possono tornare utili a quanti desiderano anticipare la quiescenza pur non avendo quelle carriere lunghe e durature che in genere servono per i pensionamenti in deroga ai requisiti ordinari. La pensione anticipata per chi ha pochi contributi versati è possibile quindi perché ci sono alcune misure che lo consentono. Partendo però da determinati e circoscritti requisiti. Pensioni anticipate 2023 e bastano 20 anni di contributi, ma solo a determinate condizioni e con determinati requisiti. Questo ciò che andremo ad analizzare adesso. Nel 2023 in pensione quindi, ed ecco come farlo se hai 20 anni di contributi.
Pensioni anticipate 2023: bastano 20 anni di contributi
La soglia contributiva che vorremmo definire come quella fissa del sistema è pari a 20 anni. In altri termini, servono 20 anni di contributi versati per poter andare in pensione. Infatti chi non ha vent’anni di contributi versati, a meno che non rientra in quelle particolari deroghe Amato che sono sempre più difficili da centrare, non potrà andare in pensione. La via alternativa sarebbe quella dell’assegno sociale, che però tutto è tranne che è una pensione vera e propria. Infatti si tratta di una specie di ammortizzatore sociale o di una prestazione assistenziale destinata a soggetti con redditi bassi. Tornando ai vent’anni di contributi versati però, si può dire che esistono delle prestazioni che vengono assegnate nel momento in cui un lavoratore si trova in determinate condizioni. Ed anche in anticipo rispetto all’età pensionabile canonica che è fissata a 67 anni.
Nel 2023 in pensione: ecco come farlo se hai 20 anni di contributi
Si può uscire tre anni prima rispetto ai 67 anni nella pensione di vecchiaia con la pensione anticipata contributiva. Una misura infatti che consente il pensionamento già a 64 anni di età. Come dicevamo servono solo vent’anni di contributi versati, ma è una prestazione che non riguarda la generalità dei lavoratori. Bisogna allo stesso tempo completare due altri requisiti fondamentali. Il primo è quello dell’inizio della carriera. L’interessato infatti deve avere iniziato a versare contributi non prima del primo gennaio 1996. Inoltre l’INPS concede questo tipo di pensione a questo genere di lavoratori nel momento in cui l’assegno previdenziale liquidato alla data della domanda, è pari a 2,8 volte l’assegno sociale. Significa che per essere liquidata una pensione di questo genere deve superare oggi, dopo l’adeguamento dell’assegno sociale alla perequazione, il non irrisorio importo di 1.400 euro lordi al mese.