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Non ho 20 anni di contributi per andare in pensione, posso usare quelli di mio marito?

I contributi possono essere ceduti ad amici e parenti se non vengono utilizzati? Vediamo quello che prevede la normativa di riferimento.

Non capita di rado che raggiunti i 67 anni un lavoratore non abbia abbastanza contributi per andare in pensione. Se non si raggiungono, infatti, i 20 anni di versamenti la pensione non spetta, a meno che non si riesca ad entrare nel diritto dell’assegno sociale (requisito reddituale molto rigido).

Quello che va sempre considerato, quando si parla di previdenza è che i contributi, siano essi obbligatori, da riscatto, figurativi ma anche volontari sono personali e appartengono esclusivamente al lavoratore che li ha versati. Possono dar luogo ad una pensione, ed in questo caso si rivelano utili, ma possono anche non permettere di accedere alla quiescenza, ed in questo caso sono persi.

Se non si utilizzano che fine fanno? Possono essere regalati a familiari per permettergli di raggiungere il diritto alla pensione?

Posso passare contributi a mia moglie?

In questo ambito riceviamo ogni giorno decine di messaggi di lettori che ci chiedono un consiglio o di risolvere un loro dubbio. Rispondiamo a un lettore di Pensioniefisco.it che ci ha chiesto:

Buongiorno, volevo fare una domanda. Se era possibile, passare degli anni contributivi alla moglie. In modo di andare In pensione assieme. Grazie

La domanda potrebbe anche essere lecita, visto che ogni lavoratore è “padrone” dei contributi versati. Ma può disporne come meglio crede se una parte di essi non serve per la pensione?

Per approfondire invitiamo a leggere la nostra guida: Pensione: tutto quello che c’è da sapere, la guida

Contributi per pensione

Come dicevamo in apertura i contributi sono personali e proprio per questo può usarli solo il lavoratore che li ha versati. Per nessun motivo possono essere ceduti (non lo prevede proprio la normativa).

Alla domanda del nostro lettore, quindi, dobbiamo rispondere no, non può passare i suoi contributi alla moglie neanche per permetterle di andare prima in pensione. I contributi, infatti, non possono essere neanche ereditati nel caso che il lavoratore che li ha versati dovesse morire prima di accedere alla pensione. Non spettano a parenti e figli. Tutto quello che spetterebbe agli eredi in questo caso sarebbe la pensione indiretta, ma non i contributi.

Non si possono cedere al coniuge neanche eventuali contributi eccedenti (oltre quelli richiesti per accedere alla misura previdenziale).

Molti, infatti, sono i coniugi che vorrebbero pensionarsi insieme magari per dedicarsi ad altri progetti o per godere insieme del meritato riposo, ma non c’è nulla che si possa fare al riguardo, i contributi hanno carattere personale ed il datore di lavoro li ha versati per il suo dipendente. I contributi non possono essere ceduti, donati o venduti perché sono strettamente connessi al rapporto di lavoro per il quale vengono versati. L’unico modo, nel caso del lettore che ci scrive, è quello di versare alla moglie i contributi mancanti attivandosi nell’ottenere l’autorizzazione al versamento dei contributi volontari.

Per dubbi e domande è possibile scrivere a: info@pensioniefisco.it
I nostri esperti provvederanno a dare una risposta al tuo quesito in base all’originalità.