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Non perdere bonus e Assegno di Inclusione per colpa dell’ISEE, ecco cosa devi fare

Ecco come abbassare l’ISEE ordinario se lavoro e patrimoni sono cambiati.

L’ISEE è il documento che serve alle famiglie per avere accesso a bonus, agevolazioni e prestazioni. Con l’ISEE in effetti le famiglie possono avere accesso ai bonus sociali su luce e gas, alla riduzione delle tasse universitarie. Ma possono ottenere anche sussidi e prestazioni assistenziali quali l’Assegno di Inclusione piuttosto che il Supporto Formazione Lavoro. Perché serve questa certificazione? Perché ogni bonus o prestazione è collegata a determinati limiti ISEE. Pertanto, con una certificazione troppo alta, come si fa? Non perdere bonus e Assegno di Inclusione per colpa dell’ISEE, perché una soluzione esiste.

Il 2022 è l’anno di riferimento, ed è una autentica anomalia

Probabilmente lo Stato può fare poco per sanare una evidente anomalia presente nel meccanismo ISEE. Infatti i dati da considerare, sia come redditi che come patrimonio sono quelli del 2022. L’ultima stagione reddituale completa infatti è il 2022, perché dichiarata con il 730/2023, il Modello Redditi/2023 o le CU/2023. Quindi, per forza di cose l’ISEE fa riferimento alla situazione di una famiglia nel 2022. E se questa situazione è cambiata adesso? Se è peggiorata? In effetti sicuramente per tante famiglie la situazione reddituale e patrimoniale 2022 era migliore di quella odierna. Tanto migliore da generare un ISEE troppo elevato per prendere l’Assegno di Inclusione piuttosto che un bonus o una agevolazione.

Non perdere bonus e Assegno di Inclusione per colpa dell’ISEE, ecco cosa devi fare

Se la famiglia che si trova con un ISEE troppo alto rispetto al 2023 ha perso il 25% almeno del proprio reddito complessivo, oppure se è sopraggiunta una variazione dell’attività di lavoro o sono venuti meno trattamenti assistenziali anche se esenti da Irpef, la soluzione c’è. Perché subito dopo aver ottenuto l’ISEE ordinario, si può richiedere l’ISEE corrente. Si tratta della versione aggiornata allo stato attuale dei redditi della famiglia. L’ISEE corrente per variazioni lavorative e reddituali si può chiedere subito. Invece per variazioni della condizione patrimoniale, sia mobiliare (soldi in banca o alle poste) che immobiliari (case e terreni), l’ISEE corrente si può richiedere dal primo aprile.

Ma solo se tra il 31 dicembre dell’anno di riferimento dell’ISEE ordinario (anno 2022, ndr) al 31 dicembre dell’anno precedente la presentazione della DSU Ordinaria (2023, ndr), si registra un peggioramento di oltre il 20% della condizione patrimoniale. L’ISEE ordinario scade il 31 dicembre dello stesso anno di presentazione della DSU. L’ISEE corrente invece scade dopo 6 mesi, ma è rinnovabile. Perché rinnovare l’ISEE corrente? perché è evidente che prendere una prestazione in base all’ISEE corrente, non è possibile se questo dopo 6 mesi è scaduto.