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Non perdere soldi sulla pensione, fai questa domanda e recuperi l’aumento dall’INPS

Perché la pensione può essere aumentata sfruttando il supplemento per chi continua a lavorare dopo la prima liquidazione del trattamento.

Andare in pensione non sempre coincide con la chiusura di qualsiasi attività lavorativa del diretto interessato. Ci sono misure e prestazioni che prevedono la cessazione dell’attività, ma ce ne sono altre che non lo prevedono. Poi, ci sono misure e prestazioni che non permettono di lavorare dopo essere andati in pensione. Altre misure invece lo consentono. E se partiamo dal fatto che lavorare prevede il versamento della contribuzione, è evidente che ci si trovi a dover parlare di supplemento di pensione.

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Ci sono pensionati che continuano a svolgere la loro attività lavorativa perché la normativa lo permette. E ci sono anche pensionati che tornano a lavorare o riprendono l’attività lavorativa dopo essere andati in pensione. E magari nella gestione presso la quale è liquidata la pensione. In questo caso tutti i periodi di contribuzione versati successivamente alla data del pensionamento, generano il diritto a chiedere e prendere il cosiddetto supplemento.
Il supplemento di pensione può essere appannaggio di soggetti iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO) sia come lavoratori dipendenti che lavoratori autonomi. Il titolare di una pensione liquidata dal Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti (FPLD), ha diritto al supplemento anche se riprende l’attività versando contribuzione come lavoratore autonomo.

Come funziona il supplemento di pensione per chi prende già un trattamento

Il supplemento per essere richiesto, è assoggettato a delle precise regole. Infatti può essere chiesto dopo 5 anni dalla decorrenza del trattamento pensionistico oppure dopo 5 anni dal precedente supplemento se la prosecuzione dei versamenti è duratura nel tempo. Per chi ha già raggiunto i 67 anni il supplemento può essere chiesto la prima volta anche dopo 2 soli anni. Il supplemento non genera una pensione aggiuntiva, ma genera l’aumento di quella che si percepisce già. E con le stesse regole di calcolo della liquidazione originaria della prestazione.