Nel 2025 in pensione con quota 85,8 o addirittura con quota 82,8, come controllare se si rientra Nel 2025 in pensione con quota 85,8 o addirittura con quota 82,8, come controllare se si rientra

Non una ma due pensioni per chi si trova entro il 31 dicembre con questi requisiti

Tutte le differenze tra le due pensioni che consentono l’uscita con 41 anni di contributi versati.

Se è vero che molti lavoratori non possono andare in pensione perché non hanno maturato i requisiti per nessuna delle misure oggi in vigore, è altrettanto vero che c’è chi può scegliere tra due misure perché evidentemente ha il diritto a richiederle entrambe. Gli interessati sono coloro che entro la fine del corrente anno (ma dovrebbe essere così pure nel 2024), completano i 41 anni di contributi. Le due misure di cui parliamo sono quota 41 e quota 103.

Requisiti diversi per la pensione con le due quote oggi in vigore

La quota 41 per i precoci è una misura che riguarda chi dei 41 anni di contributi ha almeno un anno versato prima di compiere i 19 anni di età. E bisogna essere disoccupati che da almeno 3 mesi hanno terminato di percepire la Naspi. Oppure invalidi al 74% almeno o assistenti di familiari conviventi disabili gravi da almeno 6 mesi. Infine pensione con quota 41 precoci a chi svolge da almeno 7 degli ultimi 10 anni o da almeno 6 degli ultimi 7 anni una delle seguenti attività di lavoro gravoso:

  • maestre/i ed educatori asilo nido e scuola dell’infanzia;
  • infermieri ed ostetriche sale operatorie e sale parto che lavorano in turni;
  • camionisti;
  • edili;
  • facchini;
  • gruisti;
  • macchinisti treni e personale ferroviario viaggiante;
  • agricoli;
  • marittimi;
  • pescatori;
  • siderurgici;
  • addetti assistenza persone non autosufficienti;
  • addetti alle pulizie se privi di qualifica;
  • conciatori di pelli e pellicce;
  • addetti alla raccolta o allo smaltimento dei rifiuti.

Differenze tra pensione con quota 41 da precoce o con la quota 103

pensione a 62 anni di età

Per la quota 103 nessuna limitazione di platea. basta arrivare a 62 anni di età ed avere almeno 41 anni di contributi versati. per la quota 41 nessun limite anagrafico invece. Dei 41 anni di contributi, per entrambe le misure, almeno 35 devono essere completi senza considerare i figurativi da disoccupazione o malattia. La finestra di attesa è di tre mesi per la quota 41.

Per la quota 103 invece 3 mesi di finestra solo per il settore privato, perché nel pubblico impiego finestra di 6 mesi. Per la quota 103 rispetto alla quota 41, divieto di arrotondare la pensione con un reddito da lavoro, salvo che il lavoro sia da attività autonoma occasionale ed entro il limite di 5.000 euro di reddito per anno solare. La pensione con quota 103 inoltre, non può superare 5 volte il trattamento minimo INPS, mentre la quota 41 da una pensione senza limiti di importo.