Ed alla fine un restyling al reddito di cittadinanza verrà prodotto con la nuova legge di Bilancio. La misura verrà rivista dal punto di vista delle politiche attive sul lavoro e dalle regole anti furbetti. Sono diverse le novità che attendono sia i beneficiari del sussidio che i nuovi richiedenti.
Controlli prima di erogare il sussidio, cosa cambia per il reddito di cittadinanza?
Oggi è l’Inps l’ente che ha il compito di ricevere le domande di Rdc, controllarle ed erogare il sussidio. Il controllo è fatto esclusivamente sui dati auto dichiarati dai cittadini con le DSU per ottenere l’Isee. In pratica l’Inps controlla la veridicità dei dati reddituali e patrimoniali dei richiedenti, grazie alle banche dati degli Istituti di credito.
Il controllo relativo a residenza, domicilio, composizione del nucleo familiare è fatto successivamente all’erogazione del sussidio, e soprattutto, a campione e non a macchia d’olio. Dal primo gennaio in base alle modifiche al Rdc introdotte già nella bozza della manovra appena licenziata dal Consiglio dei Ministri, anche l’interrogazione all’anagrafe tributaria e quindi tutti i controlli relativi a residenza e composizione della famiglia, dovrebbero essere preventivi.
Dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro
Altra novità è la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro che oggi viene rilasciata quando l’Ufficio di collocamento convoca il lavoratore o al più, entro 30 giorni dalla data di accettazione della domanda.
Per favorire i Centri per l’Impiego nel trovare nuovo lavoro ai beneficiari e per permettere loro di fare prima possibile il profilo del beneficiario del sussidio e le attività che esso può svolgere, la Did dal primo gennaio andrà rilasciata contestualmente alla presentazione della domanda di sussidio.
Offerte di lavoro
Oggi le offerte di lavoro che i Centri per l’Impiego presentano ai beneficiari del sussidio, per essere considerate congrue devono rispettare determinati requisiti che sono:
- Prima proposta entro 100 Km dalla residenza del beneficiario del reddito di cittadinanza;
- Seconda proposta entro 250 Km dalla residenza del beneficiario;
- Terza proposta senza limiti di territorialità, cioè da tutta Italia.
Dal prossimo primo gennaio invece si cambia e le proposte occupazionali per essere congrue devono essere le seguenti:
- Prima proposta entro 80 Km da casa del richiedente;
- Seconda proposta da tutta Italia.
Rifiuto offerte, tagli del sussidio e decadenza
Oggi il beneficiario del reddito di cittadinanza può rifiutare le prime due proposte di lavoro pervenute, ma non la terza, perché altrimenti si perde il diritto al sussidio. Da gennaio prossimo invece, solo la prima proposta può essere rifiutata, perché dicendo no pure alla seconda, porta alla decadenza del beneficio.
E per di più dopo aver rinunciato alla prima proposta di lavoro, il sussidio viene tagliano di 5 euro al mese per ogni mese non occupato successivo a quello in cui si è rifiutata la proposta. Taglio massimo di sussidio 300 euro.