In Italia i pensionati che prendono una pensione davvero molto bassa sono tanti. Con tutti i problemi che ne conseguono visto che una pensione bassa non permette di vivere dignitosamente. Quanti vivono con un trattamento al di sotto della soglia minima prevista non se la passano bene. Oggi tra spese per i beni di prima necessità, bollette e perché no, anche per l’affitto di casa, per chi vive in locazione, arrivare a fine mese con una pensione minima non è cosa facile. Nel sistema assistenziale italiano però c’è una misura che potrebbe fare comodo. E che il governo ha deciso di ritoccare in meglio con la legge di Bilancio. Una misura che offre un’integrazione al reddito della pensione e un autentico bonus sul canone di affitto.
Novità sulle pensioni 2025 dalla manovra, pensione minima a 845 euro, ecco come
A 67 anni un titolare di una pensione bassa, che ha redditi altrettanto bassi, che non ha proprietà immobiliari elevate e nemmeno troppo soldi in banca, può provare a chiedere la misura che ha preso il posto del Reddito di Cittadinanza, cioè l’Assegno di Inclusione. Una misura valida anche nel 2025. Con il Reddito di Cittadinanza venne varata una misura gemella che si chiamava pensione di cittadinanza, mentre adesso con l’Assegno di Inclusione tutto è dentro questa misura. Ma c’è una differenza anche di importo della prestazione per chi appartiene a nuclei familiari al cui interno ci sono solo soggetti over 67 oppure soggetti over 67 e disabili.
Ma come funziona l’Assegno di Inclusione per over 67? La domanda è lecita e ci permette di parlare della novità sulle pensioni 2025 dalla manovra, con una pensione minima che può salire di colpo a 845 euro.
Come incassare tutto in modo tale da arrivare tra pensione e sussidi a 845 euro al mese
Le modifiche e le novità della manovra di Bilancio sono collegate all’Assegno di Inclusione. E come detto cambiando alcune regole dell’Assegno di Inclusione l’impatto per alcuni pensionati potrebbe essere straordinario. Dal 2025 infatti la soglia ISEE per l’ADI non sarà più fino a 9.360 euro ma fino a 10.140 euro. Con il reddito familiare che sale da 6.000 euro annui da moltiplicare per la scala di equivalenza a 6.500 euro annui da moltiplicare sempre per la scala di equivalenza. Ma per i nuclei familiari composti solo da over 67 o da over 67 e disabili, il reddito familiare non deve essere superiore a 8.190 euro. E se il reddito familiare è questo, la parte di integrazione al reddito appannaggio di questi soggetti arriva fino a 682,50 euro. Significa che se un pensionato prende 600 euro di pensione, se non ha altri redditi, avrebbe diritto ad un Assegno di Inclusione di 82,50 euro.
Ma a questo l’ADI aggiunge anche eventualmente il bonus sull’affitto. Una componente mensile per l’affitto imputato come si chiama in questi casi. E che per nuclei familiari tutti over 67 e disabili è pari a 1950 euro all’anno, cioè a 162,50 euro al mese.
Come funziona il sussidio che porta la pensione ad arrivare a 845 euro al mese
Ricapitolando, l’Assegno di Inclusione può essere preso anche da pensionati over 67 con una integrazione al reddito fino a 682,50 euro al mese nel 2025 (nel 2025 fino a 630 euro al mese). E poi un ristoro dell’affitto da 162,50 euro al mese (nel 2025 era 150 euro al mese). In pratica, chi prende una pensione inferiore a 682,50 euro al mese, può godere di un Assegno di Inclusione pari alla differenza tra 682,50 euro e l’importo della pensione percepita. Con in più, se vive in affitto e con contratto regolarmente registrato, può prendere anche un bonus da 162,50 euro al mese. Portando tutto ciò che prende, tra pensione e Assegno di Inclusione alla soglia di 845 euro mensili.