Cartelle esattoriali, ecco cosa succede da gennaio 2025, rottamazione o cancellazione? Cartelle esattoriali, ecco cosa succede da gennaio 2025, rottamazione o cancellazione?

Nuova pace fiscale 2023 anche per i debiti non ancora cartelle 

Una profonda mano ai contribuenti in difficoltà è quello che potrebbe arrivare con la nuova pace fiscale.

Rottamazione delle cartelle alla quarta edizione, nuovo saldo e stralcio dei debiti fino a 3.000 ma soprattutto, una vera pace fiscale. Questo è quello che il governo si accingerebbe a prevedere, stando alle ultime indiscrezioni. Un colpo di spugna ai debiti di chi non ha facilità reddituale utile a sanarli o sconti per spingere i più a pagare. Sono le vie scelte dal governo per un nuovo pacchetto di misure anti cartelle e soprattutto, anti debiti. Si, perché le ipotesi parlano di una pace fiscale che parta da prima della cartella, agevolando i contribuenti già su tasse e balzelli evasi.

Nuova pace fiscale anche per i debiti non passati a ruolo

Quando si parla di cartelle esattoriali spesso si fa confusione mischiando dentro pure i debiti che ancora non sono diventate cartelle. Ed è un errore che ha spiazzato per esempio dei contribuenti che aderendo alla vecchia rottamazione, credeva di pagare a rate tutti i debiti che aveva pulendo definitivamente la situazione. Salvo poi trovarsi con nuove cartelle diventate tali in un periodo successivo alla definizione agevolata precedente. Infatti un diventa cartella esattoriale nel momento in cui passa a ruolo, ovvero nel momento in cui l’ente a cui è dovuto un balzello non pagato, passa il credito ad Equitalia (o ad Agenzia delle Entrate Riscossione come si chiama oggi il concessionario). Adesso il centrodestra sta pensando di inserire una nuova pace fiscale che tenga conto di questi debiti.

Come funzionerebbe la nuova pace fiscale

Con una formula particolare si darebbe la possibilità ai contribuenti di saldare la situazione anche dei debiti che non sono cartelle. Per esempio un bollo auto evaso negli ultimi anni probabilmente è ancora in mano alla Regione a cui era dovuto. Che inizia a sollecitare il debitore caricando già interessi, sanzioni e spese di notifica. Solo se non riesce da sola a recuperare il dovuto, il bollo auto può passare al concessionario alla riscossione. E sarà quest’ultimo a mandare la cartella, caricata a sua volta di interessi, sanzioni e spese di notifica. Tutti passaggi che fanno incrementare il dovuto in maniera esponenziale. La pace fiscale che si pensa di inserire prevede un particolare meccanismo ribattezzato 5+5. In termini pratici, anche un debito non a ruolo godrebbe di una maggiorazione di importo una tantum del 5% e godrebbe di una rateizzazione automatica di 5 anni.