Avevi previsto di andare in pensione nel 2025? Credevi di aver raggiunto i requisiti per la pensione anticipata già per l’anno prossimo? Purtroppo in “zona Cesarini” rischi di dover cambiare i piani. Sempre se puoi. Altrimenti passerai gli ultimi mesi che ti mancano per arrivare davvero alla pensione, senza reddito. Ciò che cambia non è il diritto alla pensione, che una volta maturato è tale e non si perde. Ciò che cambia è la data di decorrenza. Che slitterebbe addirittura di 7 mesi.
Nuove pensioni: ecco per chi slittano al 2026
Una volta raggiunti i 42,10 anni di contributi per gli uomini o i 41,10 per le donne, i contribuenti maturano il diritto alla pensione. E questo è un dato inequivocabile. E non si perde questo diritto. Oggi per andare in pensione con le anticipate ordinarie bisogna aspettare tre mesi di finestra. In pratica, tre mesi per la decorrenza del trattamento. Domani non si sa. Perché pare che sia in procinto di arrivare la grande novità che starebbe per essere partorita dal governo.
Pensioni anticipate sempre più lontane, sta per arrivare un salasso
Starebbe per nascere il prolungamento delle finestre. Una notizia negativa questa, che porta ad un rischio concreto per molti lavoratori. Il rischio di dover posticipare al 2026 una pensione che in base alle regole di oggi, doveva arrivare nel 2025. Sulle nuove pensioni ecco per chi slitta al 2026, con il pericolo di restare senza stipendio e senza pensione per 7 mesi. Lo ha detto anche il noto esperto previdenziale, Alberto Brembilla, il Presidente del Centro Studi Itinerari Previdenziali.
Pensioni anticipate oggi e domani, cambia tutto e a discapito dei pensionati
La situazione attuale è la seguente. Oggi con 42 anni e 10 mesi di contributi si va in pensione con le anticipate ordinarie. Finestra di attesa di 3 mesi. Chi raggiunge i requisiti contributivi a novembre 2024 per esempio, oggi deve attendere la pensione a febbraio 2025. In alcuni casi insieme al datore di lavoro si decide di passare i tre mesi proseguendo l’attività. Nel caso in cui non ci sia accordo, il lavoratore può passare tre mesi di finestra a riposo forzato. Senza reddito naturalmente. E già questo è un problema. Figuriamoci se davvero passa la novità che porta la finestra a 7 mesi.
Finestre più lunghe, inasprimento in arrivo
Una cosa è passare 3 mesi in queste condizioni, un’altra è aspettare 7 mesi. E per qualcuno sarà un vero problema che di fatto sposta l’anno di pensionamento. Per le nuove pensioni, ecco per chi slitta al 2026. Chi per esempio doveva andare in pensione a settembre 2025 perché nel mese di giugno 2025 completava 42,10 anni di contributi, potrebbe dover spostare l’idea a gennaio 2026. E ripetiamo, questi ultimi 7 mesi vanno trascorsi senza stipendio e senza pensioni.