Nostalgia del reddito di cittadinanza l’hanno tutti i beneficiari della vecchia prestazione che quest’anno sono stati esclusi dai due nuovi sussidi, cioè dall’Assegno di Inclusione e dal Supporto Formazione e Lavoro. Ma è altrettanto vero che la nostalgia non manca nemmeno a chi prende anche adesso uno dei due sussidi, ma in misura nettamente inferiore come importi rispetto al precedente. Non si parlerà di nostalgia ma solo di una questione di campanilismo politico, ma ecco che anche il Movimento 5 Stelle, compagine politica che ha voluto fortemente il Reddito di Cittadinanza nel 2019, adesso torna alla carica.
Nella manovra di Bilancio che presto sarà approvata definitivamente è comparso un emendamento a firma del M5S che proponeva il ripristino del Reddito di Cittadinanza.
Nuovo Reddito di Cittadinanza 2025 e aumento dell’Assegno di Inclusione 2025, novità in materia di sussidi dalla manovra
L’emendamento in questione è il numero 30.014 a firma di Dario Carotenuto, parlamentare dei Cinquestelle. Nell’emendamento veniva proposto il ripristino del Reddito di Cittadinanza, con una postilla, e cioè che per questioni di salvaguardia della salute dei beneficiari e per evitare che ricadano nella dipendenza dal gioco d’azzardo si vieta severamente l’utilizzo del Reddito di Cittadinanza con giochi che prevedono vincite in denaro e simili.
La proposta del Movimento 5 Stelle, Reddito di Cittadinanza ma non solo
Nello specifico l’emendamento si propone di riattivare la misura per il biennio 2025-2026. Una misura che il Movimento 5 Stelle continua quindi a ritenere fondamentale per le politiche attive del lavoro, per il contrasto alla povertà e per il contrasto alla disuguaglianza e all’esclusione sociale. Un emendamento questo del Movimento 5 Stelle che i relatori della manovra hanno già bocciato in toto. E quindi nulla da fare anche per l’altra proposta contenuta nello stesso emendamento, cioè di far diventare soggetta a Monopolio di Stato la cannabis. Infatti sempre nell’emendamento che proponeva il ritorno al Reddito di Cittadinanza, ecco comparire quello sul monopolio delle droghe leggere. Dove la coltivazione, la lavorazione, l’introduzione, l’importazione e la vendita della cannabis e dei suoi derivati diventerebbero assoggettate a monopolio di Stato in tutto il territorio della penisola. Nella proposta si legge anche che sono ammesse la coltivazione per uso personale di cannabis fino al numero massimo di cinque piante e la cessione a terzi di piccoli quantitativi dei suoi derivati destinati al consumo immediato. Inoltre si prevedeva la concessione, a discrezione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, delle licenze per la coltivazione della cannabis e per l’approvvigionamento.
Aumento ADI e SFL, ecco le ipotesi
Nulla da fare per il nuovo Reddito di Cittadinanza e per una sorta di legalizzazione della cannabis. Però si attendono ancora gli esiti su un altro emendamento, stavolta che riguarda l’Assegno di Inclusione e il Supporto Formazione e Lavoro. Che poi sono le due misure che nel 2024 hanno preso il posto del Reddito di Cittadinanza.
E si parla di aumento dei due sussidi. Dal momento che si parla di importi, ecco che l’importanza è capitale. Una novità contenuta nella legge di Bilancio del 2025, grazie al maxiemendamento della maggioranza porta l’Assegno di Inclusione a salire oltre 540 euro come soglia massima. Una differenza importante rispetto ad oggi che vale 500 euro. Ma si parla anche di aumento del Supporto Formazione Lavoro, che per il 2024 è pari a 350 euro al mese e nel 2025 salirebbe a 500 euro.
Nello specifico, se passasse l’emendamento, la soglia ISEE oggi a 9.360 euro per l’ADI salirebbe a 10.146 euro. Come pure il reddito familiare che da 6.000 passerebbe a 6.500 euro. Per gli over 67 la soglia del reddito familiare passerebbe da 7.560 a 8.190 euro con l’ADI che passerebbe da 630 a 682,50 euro. Per il Supporto Formazione e Lavoro la soglia ISEE da 6.000 euro arriverebbe a 10.140 euro.