L’attesa è tutta per il 31 dicembre 2023, data entro cui la manovra di Bilancio del governo deve essere approvata. Tra le varie bozze della manovra, ci sono ancora provvedimenti e misure che devono essere limate e corrette. Ad oggi però sembra che opzione donna, la misura che da tempo le lavoratrici possono sfruttare per accedere al trattamento agevolato della pensione, dovrebbe essere confermata. Ma come sarà la nuova opzione donna del 2024? I dubbi restano tanti, anche perché inizialmente si parlava di una sua cessazione con le lavoratrici che dovevano passare ad una nuova misura in stile Ape sociale. In base alle ultime notizie però, possiamo già definire il campo di applicazione della nuova versione di opzione donna, perché qualcosa rispetto ad oggi dovrebbe variare.
Opzione donna, la pensione anticipata contributiva e come funziona
Stesse categorie di beneficiarie della versione 2023 e requisiti anagrafici più rigidi. Sono queste le novità che dovrebbero fare capolino nella versione definitiva della manovra e del pacchetto pensioni in riferimento ad opzione donna. Opzione donna vide i natali nel 2004 e per anni ha avuto lo stesso meccanismo più o meno. Optare per il sistema contributivo, ed andare in pensione a 57 anni di età con 35 anni di contributi era la linea originaria. Fino al 2022 invece la misura ha consentito a tutte le lavoratrici di andare in pensione in base ai seguenti requisiti:
- almeno 35 anni di contributi versati;
- minimo 58 anni di età per le dipendenti;
- minimo 59 anni di età per le autonome.
Nel 2023 invece si è passati ai seguenti requisiti:
- almeno 35 anni di contributi versati;
- minimo 58 anni di età per disoccupate o assunte in aziende con tavoli di crisi avviati al Ministero del Lavoro;
- almeno 58 anni di età per invalide e caregivers che avevano avuto 2 o più figli nella loro vita;
- almeno 59 anni di età per invalide e caregivers che avevano avuto un solo figlio nella loro vita;
- non meno di 60 anni per invalide e caregivers senza figli avuti.
Come funziona opzione donna 2024
Resta il calcolo contributivo e restano i 12 mesi di finestra insieme ai 35 anni di contributi. Età anagrafica ed età contributiva vanno completate sempre entro la fine dell’anno precedente. Queste probabilmente sono le regole fisse che non cambieranno nel 2024 per opzione donna. Ma cambieranno alcuni requisiti, a partire dall’età. Sembra che le platee resteranno le stesse di quelle 2023 e prima citate. I requisiti però sarebbero, allo stato attuale delle cose:
- almeno 35 anni di contributi versati;
- minimo 59 anni di età per disoccupate o assunte in aziende con tavoli di crisi avviati al Ministero del Lavoro;
- almeno 59 anni di età per invalide e caregivers che avevano avuto 2 o più figli nella loro vita;
- almeno 60 anni di età per invalide e caregivers che avevano avuto un solo figlio nella loro vita;
- non meno di 61 anni per invalide e caregivers senza figli avuti.
Nel dettaglio delle platee delle aventi diritto, i requisiti specifici per singola categoria sono:
- caregivers che da almeno sei mesi assistono il coniuge o un parente stretto convivente con handicap ai sensi della Legge 104;
- invalide civili che hanno una riduzione della capacità lavorativa pari o superiore al 74%;
- lavoratrici licenziate;
- dipendenti da imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto ministeriale per la gestione della crisi aziendale.