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Partite Iva e tasse, cambia tutto: addio saldi e acconti, dentro le rate

Si sta lavorando per una riforma che andrà a cambiare drasticamente le modalità di pagamento delle tasse come le conosciamo oggi per le Partite Iva

Il sistema di pagamento delle tasse da parte dei lavoratori autonomi dovrebbe drasticamente cambiare. Infatti il noto sistema oggi in uso, quello che prevede il pagamento di saldo e acconto e quindi il pagamento due volte all’anno, andrà in soffitta, sostituito da un pagamento mese per mese.

La Riforma fiscale, su cui si sta lavorando da tempo potrebbe portare ad una autentica rivoluzione per il sistema.

Partite Iva, cosa potrebbe cambiare?

Semplificazione burocratica e calo della tassazione, sono questi i due obbiettivi che si prefigge la riforma Fiscale in via di lavorazione da parte del governo. Una riforma da tutti voluta ma evidentemente difficile da mettere a punto. Soprattutto alla luce del fatto che l’idea o l’ipotesi che dir si voglia è quella di rivoluzionare tutto il sistema.

L’anomalia che va cancellata e che sembra sul punto di esserlo è quella del meccanismo di saldo e acconto, perché di fatto al contribuente si chiede di fatto di anticipare una parte delle tasse che riguardano le annualità successive. Eliminando il doppio versamento, e trasformando il tutto in una specie di pagamento a rate per tutti i mesi dell’anno, questa anomalia verrebbe debellata.

Già l’anno scorso i vertici del Fisco italiano erano in accordo con la proposta

Niente di nuovo perché anche sul finire del 2020 si parlò di riforma del fisco e di cancellazione di saldi e acconti. E perfino il numero uno di Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, aveva dato l’ok. All’epoca era ancora in carica il governo Conte e la soluzione delle rate e del pagamento mensile trovò l’avallo anche di due rappresentanti di quell’esecutivo, cioè la vice ministra dell’Economia Laura Castelli e il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri.

Ma cosa cambierebbe per davvero?

Oggi i titolari di una partita IVA, pagano il saldo delle tasse per l’anno in corso e l’acconto per l’anno successivo. Che poi si vada a credito o debito, nel senso che se poi dopo si recuperi l’acconto per l’anno successivo poco importa, perché parlare di anomali come abbiamo fatto in precedenza non è certo un errore.

Per questo si cerca di cambiare registro, dando all’Agenzia delle Entrate – Riscossione l’onere di andare a calcolare l’imposta mensilmente (anche se c’è chi suggerisce di renderla trimestrale).