Nulla incute più timore di una patrimoniale ai lavoratori e ai risparmiatori italiani. E a proporla, questa volta, non è una forza politica, ma addirittura la rivista dell’Agenzia delle Entrate, Fiscoggi.
Se ne era parlato qualche mese fa in Italia e l’idea era quella di tassare i super ricchi. Nel nostro Paese si è trattato, però, di un’ipotesi bocciata sul nascere a causa delle moltissime polemiche che ha suscitato.
A ritirare fuori lo spinoso argomento è stato FiscoOggi, la rivista online dell’Agenzia delle Entrate che, dando conto a Tax Justice Network riporta i risultati simulati. Applicare la patrimoniale prevista in Spagna in 172 Paesi si produrrebbe un gettito globale di 2.100 miliardi di dollari l’anno.
In Spagna l’imposta temporanea di solidarietà ha dato i suoi frutti con aliquote comprese tra l’1,7% e il 3,5% e applicata solo sullo 0,5% più ricco della popolazione.
La simulazione, effettuata da due ricercatori, afferma che il gettito fiscale aumenterebbe del 7%.
Patrimoniale in Spagna anche in Italia
Lo studio è stato ispirato da un imposta temporanea di solidarietà sulle grandi fortune applicata in Spagna nel 2022. La patrimoniale ha interessato solo le persone fisiche con patrimonio netto sopra i 3 milioni di euro ed è stata applicata su tutto il territorio della Spagna, ad eccezione di alcuni territori dei Paesi Baschi e di Navarra.
L’imposta prevede una tassazione che va dall’1,7% per patrimoni superiori ai 3 milioni di euro e arriva al 3,5% per patrimoni che superano i 10 milioni di auro. A essere colpito solo lo 0,5% più ricco della popolazione.
In Italia, se applicata, produrrebbe entrate pari a 24 miliardi di euro in un solo anno, tenendo conto anche del fatto che parte di coloro che potrebbero essere colpiti dalla tassa possano spostarsi all’estero.
Le entrate non varierebbero causa fuga
FiscoOggi fa notare che le entrate non subirebbero tagli a causa di eventuali casi di fuga per non pagare da parte dei contribuenti più ricchi. Molte volte, nel mondo, sono state previste entrate patrimoniali che hanno colpito i super ricchi senza che questi se ne fuggissero all’estero. Solo lo 0,01% delle famiglie ricche, nel tempo, ha deciso di spostarsi all’estero per non pagare quanto previsto dalle riforme fiscali sul patrimonio.
Nel particolare “Su 236.000 milionari e miliardari norvegesi, solo 30 persone si sono trasferite. Le entrate perse costituiscono una piccola percentuale del gettito complessivo ricavato dall’aumento delle tasse”.
Per evitare la fuga, inoltre, lo studio suggerisce anche che si potrebbe applicare la tassa sulla ricchezza non sugli attuali residenti, ma su coloro che hanno avuto residenza nel Paese negli ultimi X anni. In questo modo anche una fuga all’estero non sortirebbe alcun effetto, obbligando chiunque decida di trasferirsi dopo l’entrata in vigore della patrimoniale a pagare in ogni caso.