Gli italiani, da sempre, sono preoccupati per una eventuale tassa patrimoniale che il governo possa applicare ai loro conti correnti, prelevando in parte i risparmio di una vita.
Memori della triste notte tra il 9 ed il 10 luglio del 1992, quando il governo Amato, insediato da pochi mesi, operò un prelievo forzoso del 6 per mille su tutti i depositi bancari degli italiani (operazione che portò alle dimissioni di Giuliano Amato appena 3 mesi dopo quella triste notte).
Da allora gli italiani tremano ogni volta che sento di parlare di prelievo forzoso e di patrimoniale non pensando alle tasse occulte che già paghiamo e che anche se prendono un nome diverso alla fine tassano il nostro patrimonio.
La patrimoniale che già paghiamo
Anche se non colpiscono il conto corrente ci sono tasse e imposte che colpiscono il nostro patrimonio. Si tratta di tutti quei pagamenti che ci sono richiesti sui nostri possessi, anche se molto spesso non ce ne rendiamo conto.
Un tipico esempio ne è l’IMU, la tassa imposta sul valore catastale delle immobili che si possiedono: si parla di un’aliquota dello 0,76%.
Altra tassa sul patrimonio è rappresentata dall’IVIE, ovvero l’imposta sugli immobili posseduti all’estero che ha un’aliquota, come l’IMU, pari allo 0,76%.
Una patrimoniale, anche se miniscola, poi, è applicata anche sul conto corrente: si tratta dell’imposta di bollo che colpisce gli asset finanziari italiani con un’aliquota pari al 0,2%.
Anche, quindi, se siamo terrorizzati dalle patrimoniali che potrebbero essere applicate sui nostri risparmi anno dopo anno paghiamo tasse travestite che di fatto patrimoniali già lo sono visto che colpiscono i nostri possessi.