Hai 20 anni di contributi e 64 anni di età e vorresti andare in pensione? Con una carriera lavorativa di questo genere esiste una sola misura previdenziale ed è la pensione di vecchiaia. Ma servono anche 67 anni di età. 64 anni di età è una delle ipotesi che fanno capolino tra le tante che stanno circolando in questi giorni in vista dell’ipotetica riapertura delle trattative governo-sindacati.
Ma ai 64 anni di età si pensa di affiancare 38 anni di contribuzione per una ipotetica quota 102. Dai sindacati però arriva pure l’idea, di difficilissima realizzazione, di una pensione flessibile a 62+20.Ma per il soggetto di cui parlavamo inizialmente, cioè il 64enne con carriera contributiva di 20 anni, esiste già una misura previdenziale fruibile nell’immediatezza, naturalmente rispettando determinate condizioni.
Si chiama anticipata contributiva e consente il pensionamento a 64 anni di età con 20 anni di contribuzione accreditata.
Quando 64 anni possono bastare per le pensioni
Chi è nato nel 1957 in alcuni casi, può accedere alla pensione già nel 2021 e con “appena” 20 anni di contribuzione versata. Si, proprio con la stessa anzianità contributiva della pensione di vecchiaia, ma con ben 3 anni di anticipo.
Prima però parlavamo di condizioni necessarie da centrare. Infatti, come è naturale che sia, la possibilità non è appannaggio di tutti. Non bastano età e contributi versati quindi. Occorre infatti che l’interessato abbia una anzianità di contribuzione non anteriore al 1° gennaio del 1996. La misura infatti è destinata esclusivamente ai contributivi puri.
La questione dello stipendio per la pensione a 64 anni
L’assegno sociale 2021 è pari a 460,28 euro al mese. Perché è importante l’assegno sociale quando si parla di pensione anticipata contributiva? Perché per poter sfruttare la misura oltre ai requisiti prima citati occorre che la pensione liquidata sia pari ad almeno 2,8 volte l’assegno sociale.
Per questo occorre ottenere una pensione mensile lorda di almeno 1.288,78 euro al mese. Ma parliamo di contributivi puri, con le pensioni che vengono calcolate in base al montante contributivo, opportunamente indicizzato e passato per i coefficienti di trasformazione che per chi ha 64 anni nel 2021 significa moltiplicare il montante per 5,060%.
La pensione è determinata in base ai contributi accumulati in quella specie di salvadanaio che è il montante contributivo. I contributi versati ogni mese dai lavoratori sono di importo commisurato allo stipendio. Pertanto, occorre avere uno stipendio elevato per poter accumulare un montante contributivo tale da garantire una quiescenza pari ad almeno 2,8 volte l’assegno sociale.
Si parla di una retribuzione media nei 20 anni di carriera utili alla pensione anticipata contributiva pari ad oltre 45.000 euro, cioè uno stipendio medio nei 20 anni nell’ordine dei 1.700 euro.