Sia che si acceda alla pensione anticipata che a quella di vecchiaia ci si deve attendere un reddito più basso rispetto a quando si lavorava.
La pensione, infatti, indipendentemente dai contributi versati, non sarà mai uguale all’ultimo stipendio percepito. E questo dipende da tanti fattori. Primo fra tutti il tasso di sostituzione, ovvero la percentuale di differenza che c’è tra l’ultimo stipendio e l’assegno di pensione.
Tasso di sostituzione della pensione
Un tempo si pensava che andando in pensione con il massimo dei contributi si riuscisse ad avere una pensione pari all’ultimo stipendio. Ora non è propriamente così. Nella migliore delle ipotesi il tasso di sostituzione è del 70%, ovvero che la pensione sia pari al 70% dell’ultimo stipendio.
Per uno stipendio di 2000 euro una pensione di 1400 euro. Insomma, andando in pensione ci si deve per forza di cose abituare ad un reddito più basso.
Da tenere presente, poi, che meno sono i contributi versati e più basso sarà il tasso di sostituzione. Con 20 anni di contributi difficilmente il tasso di sostituzione arriverà anche al 50% dell’ultimo stipendio. E anche con misure come l’opzione donna il tasso di sostituzione è molto basso.
Bisogna fare molta attenzione, quindi, a quale tipologia di pensione si sceglie per l’uscita perchè il rischio di ritrovarsi con un reddito basso che non permetta di mantenere lo stesso tenore di vita non è così remoto.