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Pensione 9 mesi più tardi, ecco il rischio che si corre

Scopri la novità sulla Quota 103: slittamenti nel pensionamento anticipato per i lavoratori italiani nel 2024.

Una recente comunicazione dell’INPS ha svelato una significativa modifica nel panorama pensionistico italiano per i lavoratori che avrebbero maturato i requisiti per accedere alla Quota 103 nel corso del 2024. Tale opzione di pensionamento anticipato, che consente di andare in pensione con 62 anni di età e 41 anni di contributi, subisce uno slittamento per chi decide di rimanere attivo sul mercato del lavoro.

Pensione fino a 9 mesi più tardi, per chi?

Secondo quanto riportato, il periodo di differimento del pensionamento è di 7 mesi per i lavoratori dipendenti del settore privato e di 9 mesi per quelli impiegati nel settore pubblico. Questo ritardo è attribuibile all’allungamento delle finestre mobili stabilite dalla legge di bilancio 2024 (n. 213/2023), una misura che ha imposto nuove tempistiche per l’accesso alla pensione anticipata.

L’INPS, attraverso il messaggio n. 1107/2024, spiega che tale differimento dipende direttamente dalle disposizioni contenute nell’articolo 1, comma 140, della legge di Bilancio 2024. In pratica, i lavoratori dipendenti che raggiungono i requisiti per la pensione anticipata flessibile nel corso del 2024 e scelgono di proseguire l’attività lavorativa hanno la facoltà di rinunciare all’accredito contributivo della quota dei contributi previdenziali a loro carico relativi all’Assicurazione generale per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti (IVS) o a forme sostitutive ed esclusive della medesima.

In termini pratici, ciò significa che l’incentivo al posticipo del pensionamento per coloro che soddisfano i requisiti nel 2024 non potrà avere effetto prima del 2 agosto 2024 per i lavoratori del settore privato, se il trattamento pensionistico è liquidato a carico della Gestione esclusiva dell’AGO. Per i lavoratori dipendenti di un datore di lavoro privato, con trattamento pensionistico a carico di una Gestione diversa dall’AGO, l’esonero contributivo potrà decorrere solo dal 1° settembre 2024.

Per quanto riguarda i dipendenti delle pubbliche Amministrazioni, il termine di inizio dell’esonero contributivo viene fissato al 2 ottobre 2024 se il trattamento pensionistico è liquidato a carico della Gestione esclusiva dell’AGO, mentre per coloro il cui trattamento pensionistico è a carico di una Gestione diversa dall’AGO, la data di decorrenza sarà il 1° novembre 2024.

Queste nuove disposizioni hanno il potenziale per influenzare significativamente la programmazione pensionistica dei lavoratori italiani, poiché imporranno loro di valutare attentamente se beneficiare dell’opzione di pensionamento anticipato o rimanere attivi sul mercato del lavoro per un periodo di tempo supplementare. Resta da vedere quali saranno le decisioni adottate dai singoli lavoratori, considerando l’impatto finanziario e personale di questa scelta.

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