Pensare di poter accedere alla pensione prima di compiere i 60 anni potrebbe sembrare impossibile, ma esistono particolari misure che permettono l’anticipo a particolari categorie di lavoratori. Vediamo, quindi, per chi è possibile lasciare il lavoro a 56 e 57 anni.
Pensione a 56 anni per invalidi
Per i lavoratori del settore privato con invalidità di almeno l’80% vi è la possibilità di accedere alla pensione di vecchiaia con un anticipo di 11 anni per le donne e di 6 anni per gli uomini.
La pensione di vecchiaia anticipata, infatti, richiede 56 anni per le donne e 61 anni per gli uomini contestualmente al possesso di almeno 20 anni di contributi versati.
La misura richiede un’invalidità pensionabile di almeno l’80%: non basta, quindi, il riconoscimento dell’invalidità civile per poter accedere alla prestazione ma è necessario sottoporsi nuovamente a visita presso commissione medica INPS per la certificazione sanitaria necessaria.
Per la decorrenza della pensione, poi, è necessario attendere una finestra di 12 mesi.
Pensione a 57 anni per disoccupati
Anche se non si tratta propriamente di una pensione previdenziale per i lavoratori disoccupati in possesso di determinati requisiti è possibile accedere alla pensione con la rendita grazie alla RITA già al compimento dei 57 anni e, quindi, con un anticipo sulla pensione di vecchiaia di ben 10 anni.
Per poter fruire di questa particolare misura, che ricordiamo non è erogata dall’INPS, è necessario essere titolari di un fondo previdenziale complementare.
L’anticipo, infatti, sarà finanziato proprio dal tesoretto accumulato nel fondo pensione che, grazie ad una rendita mensile (calcolata sui contributi versati nel fondo) accompagnerà il lavoratore alla pensione di vecchiaia.
Per i lavoratori disoccupati è necessario essere in possesso dei seguenti requisiti:
- almeno 5 anni di contributi versati nel fondo complementare
- almeno 20 anni di contributi versati nell’AGO
- almeno 57 anni di età
- disoccupazione da almeno 24 mesi
Resta inteso che la rendita mensile spettante sarà tanto più alta quanto maggiori sono i contributi versati nel fondo complementare.