Andare in pensione a 57 anni non è una cosa difficile da fare. Diverse le misure che lo permettono, anche se sicuramente ci sono paletti e vincoli che devono essere conosciuti. Ci sono misure che guardano all’universo femminile e concedono prestazioni a questa età. E ci sono misure che invece sono più generaliste e prevedono invece delle carriere molto lunghe dal punto di vista dei contributi.
A 57 anni in pensione, le donne anche con 20 anni di versamenti
Andare in pensione con 57 anni di età e 20 anni di contributi sicuramente è una cosa che molte donne potrebbero riuscire a fare. Non bastano però età e contributi. Infatti è necessario essere riconosciuti con una riduzione della capacità lavorativa specifica per le mansioni svolte, pari ad almeno l’80%. Parliamo di invalidità specifica, che viene assegnata dall’INPS dietro visita medica delle interessate. A dire il vero la misura permette alle donne di lasciare il lavoro già a 56 anni, mentre per gli uomini a partire dai 61 anni. Però c’è una finestra di 12 mesi per la decorrenza, ecco perché parliamo di pensione a 57 anni.
A 57 anni in pensione, ma solo in determinate condizioni
L’unica misura che consente a qualche lavoratrice di uscire dal lavoro già a 57 anni e con solo 20 anni di versamenti, è quella prima citata collegata alla disabilità. A 57 anni si può andare in pensione solo se vengono raggiunti i 42 anni e 10 mesi di contributi per le pensioni anticipate ordinarie (per le donne 12 mesi in meno). In questo caso essendo una misura distaccata dai limiti anagrafici, anche 57 anni di età bastano. Ma significa che bisogna aver iniziato a lavorare dai 16 anni esatti più o meno per le donne o ancora prima per gli uomini. Meglio con la quota 41 per i precoci, altra misura senza alcun limite anagrafico. Ma in questo caso è necessario essere alternativamente un invalido al 74%, un disoccupato, un addetto ai lavori gravosi o un caregivers familiare.
