Possibilità di pensionamento a 61 anni di età per gli uomini o addirittura a 56 anni per le donne. La misura si chiama pensione di vecchiaia anticipata con invalidità all’80%. Una misura che sicuramente non è molto conosciuta. Ecco perché è necessario un chiarimento. Come funziona le pensione a 61 anni? ecco come e perché bisogna conoscere le differenze tra invalidità pensionabile e invalidità generica.
Pensione a 61 anni ecco come
La pensione con invalidità pensionabile o specifica è la soluzione ideale per anticipare anche di 11 anni l’uscita dal lavoro. Per le donne infatti si può uscire a 56 anni di età mentre per gli uomini a 61 anni. Servono a tutti non meno di 20 anni di contributi versati. Per la decorrenza occorre aspettare 12 mesi di finestra. Tra gli altri requisiti serve una invalidità specifica non inferiore all’80%. La misura si rivolge a lavoratori dipendenti del settore privato. Perché per gli statali, gli autonomi e anche per chi non ha versamenti prima del 1996, la misura non è ammessa.
Differenze tra invalidità specifica e generica
Il riconoscimento dell’80% di invalidità deve essere effettuato dalle commissioni mediche dell’INPS e non dalle commissioni mediche delle ASL. Infatti anche il già riconosciuto invalido in misura superiore all’80% dalle commissioni mediche invalidi civili delle ASL, deve sottoporsi ad una visita medica presso le commissioni sanitarie dell’INPS. In pratica, con o senza il preventivo riconoscimento dell’invalidità civile delle ASL, serve che anche i medici dell’INPS facciano altrettanto. Questo perché l’invalidità specifica non è la stessa cosa dell’invalidità generica. Serve che la riduzione della capacità lavorativa pari o più alta dell’80% sia specifica per le funzioni e le attività che l’invalido svolge al lavoro. L’invalidità civile è invalidità generica, l’invalidità pensionabile è invalidità specifica. La prima è contemplata dalla legge n° 118 del 1971, la seconda dalla legge n° 222 del 1984.