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Pensione a 62 anni con 35,6 anni di contributi anche nel 2023

La pensione a 62 anni non è possibile solo con la quota 103, ma esistono misure che la permettono e sono già in vigore.

Da inizio anno non si fa altro che parlare di pensione a 62 anni con la quota 103. Una pensione difficilmente raggiungibile, visto che richiede almeno 41 anni di contributi versati. E che prevede tutta una serie di vincoli che eredita dalla quota 102 e della quota 100.

Soprattutto per chi svolge un lavoro molto pesante, però, arrivare a raggiungere i 41 anni di contributi non è facilissimo. E si tende a dimenticare che esistono misure strutturali che resteranno in vigore anche il prossimo anno. E che permetteranno che la pensione a 62 anni con 35,6 anni di contributi anche nel 2023.

Non tutti i lavori sono uguali

Ovviamente non si può dire che l’usura di un lavoro da scrivania sia la stessa di quella di un lavoratore edile. E non c’è confronto tra la fatica spesa da un impiegato e quella di un bracciante agricolo.

Per non parlare, poi, di chi lavora di notte e non riesce, quindi, a condurre una vita sociale normale, visto che di giorno dorme. O di svolge lavori ad alte temperature, o in spazi ristretti. Senza tralasciare la ripetitività di un lavoro in catena di montaggio che già Karl Marx, alla fine del 1800, definiva un lavoro alienante.

E proprio per questo ci sono pensioni differenti per chi svolge lavori fisicamente e mentalmente usuranti. Pensioni che permettono l’uscita dal mondo del lavoro con un certo anticipo. Perchè il lavoro usurante oltre a sfibrare corpo e mente diventa anche rischioso con l’avanzare dell’età. Un incidente in servizio, infatti, diventa più probabile con l’aumentare della stanchezza fisica e mentale.

Pensione a 62 anni con 35,6 anni di contributi anche nel 2023

Per salvaguardare queste tipologie di lavoratori esiste una pensione poco conosciuta. La quota 97,6 che permette l’uscita già al compimento dei 61 anni e 7 mesi e con almeno 35 anni di contributi.

E questo significa che per chi sceglie di uscire dal lavoro a 62 anni basta soltanto 35 anni e 6 mesi di contributi. Perchè la quota che si deve sempre raggiungere sommando età e contributi è, appunto, 97,6.

Per chi sceglie questa tipologia di pensionamento l’unica regola ferrea è che la domanda del riconoscimento del beneficio va presentata rigorosamente l’anno precedente a quello di pensionamento. Se si raggiungono, quindi, i requisiti di pensione nel 2024, ad esempio, la domanda di riconoscimento del beneficio deve essere presentata entro maggio 2023. Questo per non far slittare il pensionamento di diversi mesi.