Fino allo scorso anno per poter lasciare il lavoro con 41 anni di contributi versati c’era una sola via. Solo una misura consentiva questa possibilità. La misura si chiamava quota 41 precoci. Da gennaio però le possibilità per chi completa i 41 anni di contributi versati sono diventate maggiori. Infatti un’altra misura è stata introdotta nel sistema e che consente l’uscita sempre con 41 anni di contributi versati. La misura si chiama quota 103. Si aprono quindi più possibilità di poter accedere alla quiescenza senza dover necessariamente arrivare a completare i 42 anni e 10 mesi di contributi versati utili alla pensione anticipata ordinaria di oggi, cioè le vecchie pensioni di anzianità.
Pensione a 62 anni o senza limiti di età, ma quanti contributi servono?
Tra quota 41 precoci è quota 103, le uniche cose che sono comuni ad entrambe le misure sono i 41 anni di contributi che occorre versare. Per tutto il resto infatti non c’è nulla che accomuna le due misure. Una non prevede limiti di età, l’altra invece li prevede. Una prevede che la carriera del lavoratore sia iniziata piuttosto presto come età, l’altra invece non prevede tutto questo. Resta il fatto che sono entrambe misure che potrebbero consentire a quanti nel corso del 2023 raggiungeranno i 41 anni di contributi versati, di accedere finalmente alla loro quiescenza.
Differenze tra quota 103 e quota 41 precoci
La quota 103 altro non è che quella misura che consente di andare in pensione una volta completati i 41 anni di contributi versati insieme ai 62 anni di età. Effettivamente la somma tra età e contributi deve dare 103 proprio per consentire a questa misura di poter essere fruita dai beneficiari. La misura non prevede differenze tra uomini e donne o per tipologia di lavoro svolto. La quota 41 precoci invece è una misura che non è destinata a tutti ma solo a determinate categorie di lavoratori. Infatti la misura consente il pensionamento senza limiti di età una volta raggiunti i quarant’anni di contributi versati. Ma allo stesso tempo bisogna essere invalidi, disoccupati, cargiver o alle prese quei lavori gravosi. Inoltre uno dei 41 anni di contributi versati deve essere completato prima del compimento dei diciannove anni di età. Ed a prescindere che sia consecutivo o meno.