Tra le varia proposte di misure flessibili per la prossima riforma pensioni anche l’INPS dice la sua e lo fa con una proposta che potrebbe anche piacere molto ai lavoratori.
Pasquale Tridico ha fatto sapere, infatti, quale sarebbe la sua ipotesi di riforma strutturale (e quindi non a scadenza): portare il pensionamento per tutti a 64 o 62 anni con soli 20 anni di contributi. Vediamo di capire cosa comporta questo tipo di pensionamento.
Riforma pensioni con 62 o 64 anni
La proposta di Tridico è quella di permettere il pensionamento a 64 anni con soli 20 anni di contributi, oggi permesso soltanto ai lavoratori che hanno iniziato a versare contributi dal 1996 grazie alla pensione anticipata contributiva, alla generalità dei lavoratori andando a penalizzare la quota retributiva della pensione.
Per chi decide di pensionarsi a 62 anni, sempre con 20 anni di contributi, l’ipotesi prevede la fruizione di un trattamento calcolato solo sulla quota contributiva (senza integrazione al trattamento minimo) per poi ricevere la quota di pensione retributiva solo al compimento dei 67 anni.
Tridico non dimentica, nella sua proposta, precoci, donne e gravosi e usuranti. L’idea è quella di rendere struttrale la pensione per i lavoratori precoci prevedendo però, anche un ampliamento dell’ape sociale e una scontisca contributiva per le donne con figli.