Per andare in pensione nel 2023 per chi ha 63 anni non esiste solo l’Ape sociale. Ovviamente tutti i nati nel 1960 che rientrano nei profili di tutela e raggiungono i requisiti richiesti dalla misura possono accedere al pensionamento con l’Ape sociale.
Ma i nati nel 1960 hanno anche altre possibilità di pensionamento quest’anno, senza dover attendere il compimento dei 67 anni ed in questo articolo vi illustreremo quali sono.
Pensione a 63 anni nel 2023
La prima possibilità è per chi ha maturato i 41 anni di contributi, ovviamente, e rientra, pertanto nei requisiti della quota 103. In questo caso basta attendere aprile se si è dipendenti del settore privato, o luglio se si è dipendenti del settore pubblico, ed andare in pensione con la nuova misura.
Attenzione ai vincoli e ai limiti che la stessa prevede in ambito lavorativo (divieto di cumulo dei redditi) e al limite che impone al tetto massimo della pensione fino al compimento dei 67 anni.
La stessa possibilità c’è anche per chi ha raggiunto i 41 anni di contributi e rientra nel lavoro precoce. In questo caso, se si rientra in uno dei profili previsti dalla normativa, la quota 41 si può avere senza tutti i vincoli previsti dalla quota 103 (fermo restando il divieto di cumulo dei redditi da lavoro fino all’ipotetico raggiungimento dei 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e un anno in meno per le donne).
A 63 anni, inoltre, possono andare in pensione tutti coloro che raggiungono i requisiti per poter accedere alla pensione anticipata ordinaria, ovvero, 42 /41 anni e 10 mesi di contributi.
Senza dimenticare che per chi ha sottoscritto un fondo previdenziale complementare resta aperto l’accesso alla RITA.