Non è sicuro che nel 2025 ci sarà una vera riforma delle pensioni. E ad oggi non è sicuro nemmeno che nel 2025 verranno confermate alcune misure ancora oggi in vigore. Per esempio, una pensione a 63 anni, probabilmente avrà nel 2024 il suo capolinea. E chi non sfrutta oggi l’opportunità rischia di dover dire addio ad ogni velleità di pensionamento anticipato.
Pensione a 63 anni, nel 2024 il capolinea: ecco chi deve sfruttare il canale agevolato
Nel 2024 sarà l’ultimo anno di funzionamento dell’APE sociale. Anche se si parla di eventuale proroga, nulla è certo. E se pure si decidesse per un prolungamento, non è detto che le condizioni restino quelle odierne.
Nel 2024 probabilmente sarà l’ultimo treno per la pensione di molti lavoratori. Ci saranno tanti lavoratori che se non riescono ad andare in pensione subito con le attuali misure, rischiano seriamente di rimanere al lavoro per tanti anni. E se c’è chi per scelta non sfrutta alcune misure, finirà allo stesso modo. Bisogna capire che ci sono delle misure pensionistiche che non cristallizzano il diritto e quindi, nel caso in cui non venissero prorogate ulteriormente per l’anno venturo non saranno più sfruttabili dei lavoratori. Il nostro Focus odierno si concentra sulla pensione anticipata a 63 anni con l’APE sociale. Questa misura ormai da anni accompagna i lavoratori ma probabilmente, come dicevamo, è arrivata al capolinea.
Ecco come si può sfruttare l’APE sociale nel 2024
Già quest’anno la misura è stata prorogata di ulteriori 12 mesi rispetto alla scadenza originariamente prevista che era fissata per il 31 dicembre 2023. Come si nota però nella proroga il governo ha deciso di cambiare alcune cose. E con diversi interventi normativi introdotti sulla misura, sono state peggiorate alcune regole rispetto al passato. Infatti l’APE sociale nel 2024 si centra con 63 anni e 5 mesi di età e non con 63 anni come fino al 2023. Inoltre la misura ha avuto l’inserimento di un vincolo ulteriore rispetto a prima e cioè il divieto di cumulo con un reddito di lavoro diverso da quello da lavoro autonomo occasionale fino a 5.000 euro di reddito annuo. In pratica chi esce dal lavoro con l’APE sociale, fino a 67 anni non potrà più lavorare salvo che in maniera occasionale con quel particolare strumento prima citato.
Inasprimenti a ripetizione per la misura
Un altro inasprimento della misura che pochi considerano è quello che di fatto ha tagliato fuori molti beneficiari perché c’è stata una notevole riduzione della platea dei beneficiari. Molti lavoratori alle prese con alcune attività lavorative logoranti, adesso sono stati esclusi da questa misura. Nel 2023 infatti le categorie di lavoro gravoso a cui l’APE sociale veniva concessa erano molte di più. Nel 2024 invece si è tornati alle 15 categorie originariamente previste che di fatto sono rimaste le stesse della quota 41 per i precoci. Quindi nel 2023 con 30’ anni di contributi versati a 63 anni e 5 mesi di età possono andare in pensione i disoccupati senza Naspi, gli invalidi al 74% almeno e i caregiver che assistono e convivono da almeno 6 mesi con un familiare stretto disabile. Infine possono andare in pensione con l’APE sociale con 36 anni di contributi versati gli addetti ai lavori gravosi.