La pensione anticipata a 64 anni con il cumulo della previdenza complementare, prevista dalla Manovra, non partirà subito come ci si aspettava. Nel 2025, questa misura riguarderà solo un centinaio di persone, e non avrà effetti immediati. Questo è quanto emerge dalla relazione della Ragioneria generale dello Stato, che ha analizzato la proposta.
La pensione a 64 anni solo per 100 persone
La misura consente di anticipare il pensionamento utilizzando non solo la pensione pubblica, ma anche i fondi della previdenza complementare, che vanno ad aggiungersi al trattamento pensionistico. Questo permetterà di raggiungere più facilmente il requisito per andare in pensione anticipata, che è di avere una pensione pari a tre volte l’assegno sociale (circa 1.600 euro).
Tuttavia, questa misura non sarà immediatamente attiva. Infatti, per essere operativa dovrà passare attraverso un decreto attuativo, e quindi non avrà costi nel 2025. Inoltre, i requisiti per accedere a questa pensione anticipata saranno più severi: dal 2025 serviranno 25 anni di contributi, mentre dal 2030 ne serviranno 30.
Secondo i tecnici, anche se la misura dovrebbe crescere nel tempo, all’inizio coinvolgerà solo 100 persone, per arrivare a circa 600 pensionati all’anno dopo dieci anni. L’anticipo pensionistico, quindi, consentirà alle persone di andare in pensione circa un anno prima rispetto a quanto previsto attualmente, ma il numero di beneficiari sarà inizialmente limitato.
Attualmente, per andare in pensione anticipata a 64 anni, bisogna avere almeno 20 anni di contributi e un importo pensionistico che sia almeno tre volte l’assegno sociale. Nel 2023, questo requisito è aumentato rispetto agli anni precedenti, quando bastava 2,8 volte l’assegno sociale.
Andare in pensione con il fondo integrativo
Il cambiamento principale introdotto dalla Manovra Meloni riguarda la possibilità di cumulare i contributi della previdenza complementare con quelli della pensione pubblica. Questo renderà più facile per chi ha cominciato a lavorare dopo il 1996 raggiungere la soglia necessaria per la pensione anticipata. Tuttavia, la questione rimane se sia conveniente o meno anticipare di un solo anno la pensione.
Questa misura di pensione anticipata è stata una soluzione di compromesso inserita nella Manovra da un emendamento della Lega. Inizialmente, si cercava di introdurre una “Quota 41”, ma poi la proposta è stata modificata, puntando su una versione più leggera della pensione anticipata. Una delle proposte più controverse era quella di trasferire il 25% del TFR dei lavoratori alla previdenza complementare. Alla fine, si è arrivati alla soluzione dell’anticipo pensionistico a 64 anni.
Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro, ha sostenuto questa proposta, definendola un passo importante per la flessibilità pensionistica. Secondo lui, questa misura aiuterà a combattere la povertà pensionistica, che potrebbe aumentare a causa del sistema contributivo, in cui i contributi versati durante la carriera lavorativa determinano l’importo della pensione.
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