Una delle poche novità previste dalla Legge di Bilancio sulle pensioni riguarda un abbassamento del requisito anagrafico per accedervi. Da sempre i lavoratori cercano il modo di anticipare la pensione, ma in alcuni casi, non solo l’anticipo non è previsto, ma è necessario anche uno slittamento che porta la pensione ben oltre la soglia dei 67 anni. In questo caso la pensione slitta a 71 anni, ma sono richiesti solo 5 anni di contributi. Vediamo la novità 2025.
Quando per la pensione 67 anni non bastano
Per poter centrare la pensione a 67 anni è necessario aver maturato almeno 20 anni di contributi. Se si ricade nel sistema contributivo puro, poi, è necessario anche che la futura pensione spettante sia pari almeno all’assegno sociale Inps (534,41 euro al mese nel 2024, ma il requisito è soggetto a rivalutazione a partire dal 1° gennaio prossimo).
Per chi non riesce a soddisfare il requisito dell’importo, però, la pensione slitta al compimento dei 71 anni. Lo stesso requisito anagrafico è richiesto anche a chi ha versato pochi anni di contributi, visto che in questo caso sono richiesti almeno 71 anni, con almeno 5 anni di contributi versati. Questi sono i casi in cui i 67 anni non bastano per poter accedere alla pensione di vecchiaia. Ma cosa cambia dal 2025?
La novità 2025 contenuta nella Legge di Bilancio
La legge di Bilancio prevede che per le pensioni maturate interamente con il sistema contributivo, ovvero quelle di coloro che hanno iniziato a versare contributi solo a partire dal 1996, venga aggiunto ai benefici previsti per le lavoratrici madre un ulteriore beneficio che permette di anticipare la pensione di 16 mesi per le donne che hanno avuto almeno 4 figli.
La cosa, per quanto riguarda la pensione di vecchiaia si traduce in uno sconto dell’età pensionabile di 4 mesi per ogni figli e nello specifico, in presenza di almeno 20 anni di contributi versati si può andare in pensione:
- a 67 anni per la donna senza figli;
- a 66 anni e 8 mesi per la donna con 1 figlio;
- a 66 anni e 4 mesi per la donna con 2 figli;
- a 66 anni per la donna con 3 figli;
- a 65 e 8 mesi per la donna con 4 figli.
Anche la pensione contributiva a 71 anni, però è una pensione di vecchiaia e pertanto, in presenza di almeno 5 anni di contributi versati e indipendentemente dall’importo dell’assegno, la donna lavoratrice può andare in pensione a
- a 71 anni per la donna senza figli;
- a 70 anni e 8 mesi per la donna con 1 figlio;
- a 70anni e 4 mesi per la donna con 2 figli;
- a 70 anni per la donna con 3 figli;
- a 69 e 8 mesi per la donna con 4 figli.
Potrebbe interessarti anche: