La manovra di Bilancio è stata scarna di novità in materia pensionistica. Pochi interventi, anche perché i vincoli di bilancio e le disponibilità di cassa sono poche. Eppure qualcosa di nuovo effettivamente c’è. Non sarà per tutti, ma delle novità producono alcuni interessanti vantaggi da sfruttare per le pensioni 2025. Novità che ci permettono anche di allargare il discorso a delle soluzioni in materia previdenziale, che spesso, contribuenti ignari di poterle sfruttare, non le utilizzano. Per esempio sulle pensioni a partire da gennaio, basta una semplice domanda e si possono recuperare molti mesi di arretrati.
Pensione a gennaio? fai questa domanda, ricevi oltre un anno di arretrati
Chi a partire da gennaio 2025 matura il diritto ad andare in pensione con 20 anni di contributi può, in alcuni casi, sfruttare un vantaggio particolare. Che di fatto fa partire la pensione come decorrenza, molti mesi prima. Un vantaggio che da tempo esiste, che pochi sfruttano e che nella legge di Bilancio che il governo si accinge a completare e mandare in vigore a partire dal nuovo anno, potenzia.
Innanzitutto va detto che quando parliamo di diritto alla pensione con 20 anni di contributi versati facciamo riferimento sia alla pensione di vecchiaia che come tutti sanno si centra con 67 anni di età che alla pensione anticipata contributiva a 64 anni di età. Il vantaggio della decorrenza della prestazione come detto in precedenza riguarda però solo alcuni contribuenti. In primo luogo parliamo di soggetti che hanno il primo accredito di contributi a qualsiasi titolo versati successivamente al 31 dicembre 1995. Questa decorrenza anticipata della prestazione riguarda però solo le lavoratrici che hanno avuto dei figli. Perché sono loro che possono godere come dicevamo della decorrenza anticipata della prestazione. Perché effettivamente hanno diritto ad uscire fino a 16 mesi di anticipo rispetto alle età citate. In vantaggio che è aumentato di 4 mesi in virtù di una modifica introdotta nella legge di Bilancio di cui parlavamo prima.
Ecco tutti i vantaggi da sfruttare nel 2025
Le lavoratrici che hanno avuto dei figli infatti possono godere di questo taglio dell’età pensionabile sia per la pensione di vecchiaia che per la pensione anticipata. In parole povere per loro la pensione poteva già essere richiesta a partire dai 63 anni di età per chi intendeva andare in pensione con le anticipate contributive o a 66 anni di età con le pensioni di vecchiaia sempre in regime contributivo. Alla luce del nuovo vantaggio offerto dopo la legge di Bilancio che il governo sta completando, ci sono ulteriori 4 mesi di vantaggio. Questo vuol dire che chi non lo ha sfruttato in passato questo sconto sull’età di uscita potrà sfruttarlo a partire da gennaio nel momento in cui decide di presentare domanda di pensione perché compie 64 o 67 anni. Naturalmente per le pensioni in regime contributivo bisogna raggiungere gli importi soglia previsti altrimenti non si può andare in pensione. Importi soglia che come tutti sanno per le pensioni di vecchiaia sono nettamente più basse rispetto alle pensioni anticipate contributive. Infatti le lavoratrici per andare in pensione di vecchiaia a 67 anni di età devono riuscire a raggiungere un trattamento non più basso dell’assegno sociale. Invece per le pensioni anticipate contributive senza figli è necessario arrivare a 3 volte l’assegno sociale. Per le lavoratrici che hanno avuto più figli, c’è da raggiungere un trattamento pari ad almeno 2,6 volte l’assegno sociale. Per le donne che hanno avuto un solo figlio invece soglia ad almeno 2,8 volte l’assegno sociale.
Da 4 a 16 mesi di arretrati per le pensioni di vecchiaia o anticipate 2025
Da pochi giorni è stato confermato l’aumento delle prestazioni INPS di gennaio 2025. Un incremento al tasso di inflazione che, in base al decreto interministeriale (Ministero dell’Economia e Ministero del Lavoro), sarà dello 0,8%. Significa che esattamente l’assegno sociale del 2025 sarà pari a 538,69 euro. Quindi, per andare in pensione di vecchiaia una lavoratrice deve arrivare a questo importo se ricade nel sistema contributivo ed a prescindere dai figli avuti. Invece per la pensione anticipata contributiva deve arrivare a 1.508,33 euro per chi ha avuto un figlio oppure a 1.400.59 euro per chi ne ha avuti di più. A 64 anni di età nel 2025 la lavoratrice che ha avuto un figlio presentando domanda di pensione può recuperare 4 mesi di arretrati, perché per lei lo sconto sull’età è pari a 4 mesi (4 mesi a figlio fino a massimo 16 mesi per 4 o più figli avuti). Se invece ha avuto due figli sono 8 i mesi di arretrati, che diventano 12 per 3 figli avuti o 16 per chi ne ha avuti di più. Stesso ragionamento per le pensioni di vecchiaia di chi nel 2025 compie 67 anni di età ed ha avuto da uno a più figli.