Pensione a marzo, nel cedolino la sorpresa, importi più bassi Pensione a marzo, nel cedolino la sorpresa, importi più bassi

Pensione a marzo, nel cedolino la sorpresa, importi più bassi

Ecco i motivi per cui la pensione di marzo nel cedolino presente sul sito dell’INPS è più bassa di quella di gennaio o febbraio.

Chi ha la capacità e gli strumenti idonei a poter visionare immediatamente il cedolino di marzo che oggi è stato pubblicato nel cassetto previdenziale di ogni pensionato potrà vedere subito cosa succede adesso.

La pensione a marzo avrà importi più bassi rispetto a quelli di gennaio e febbraio. Partiamo dal dire che non c’è alcuna stranezza, alcun errore o alcuna anomalia. Ma effettivamente c’è da chiedersi il perché questo accade.

Pensione a marzo, nel cedolino la sorpresa, importi più bassi

La pensione a gennaio è stata aumentata, anche se di poco, per via della perequazione. Aumento della pensione che i titolari dei trattamenti INPS hanno preso anche a febbraio. Nei primi due mesi dell’anno le pensioni sono salite di importo rispetto a quelle percepite nel 2024.

Adesso però a marzo il passo indietro. L’importo della pensione sarà più basso. A volte fino ad assorbire l’aumento preso a gennaio e febbraio. Ma perché? Nulla a che vedere con la rivalutazione delle pensioni di gennaio. Non dipende dal fatto che l’INPS ha ricalcolato la pensione annullando gli aumenti. Perché la perequazione è ormai definita e per decreto del governo.

L’INPS non ha fatto altro che recepire le direttive ed applicare gli aumenti previsti in base al meccanismo previsto dell’esecutivo e in base alle percentuali di inflazione dell’ISTAT.

Perché pensione più bassa a marzo?

Il fatto che la pensione di marzo sarà più bassa rispetto a quella di gennaio e febbraio dipende dalle imposte sui redditi. Su una pensione l’INPS trattiene, in qualità di sostituto di imposta, l’IRPEF e le addizionali regionali e comunali. Chi ha accesso al cedolino può vedere la composizione della sua pensione, con le cifre aggiuntive e le cifre sottratte, tra cui proprio queste trattenute fiscali.
La pensione è un reddito e come tale è assoggettato all’IRPEF e alle relative addizionali. Le aliquote IRPEF le decide lo Stato, quelle delle addizionali sono a competenza della Regione e del Comune. Ma ciò che a marzo fa la differenza è l’addizionale comunale.

Che rispetto all’addizionale regionale che viene trattenuta a saldo dell’anno precedente in 11 rate da gennaio a novembre, è trattenuta sia a saldo che in acconto. In pratica viene trattenuta a saldo dell’anno precedente ed in 11 rate come l’addizionale regionale da gennaio a novembre. Ma per l’acconto sul nuovo anno le rate sono nove e partono da marzo e finiscono a novembre. Significa che le cifre in meno di pensione che ci saranno nel cedolino di marzo, dipendono dal fatto che a gennaio e febbraio manca l’acconto dell’addizionale comunale, Una cosa che a marzo invece c’è e rimarrà mese dopo mese fino a novembre.