Il 2023 segna l’entrata in vigore di una nuova prestazione pensionistica che sicuramente manderà prima in pensione qualcuno. Questo, dal momento che prevede come età di uscita dal mondo del lavoro i 62 anni. Non è la prima volta che viene introdotta una misura che consente l’uscita a partire dai 62 anni di età. Perché nel 2019 la stessa età era quella a partire dalla quale si poteva sfruttare la quota 100. E la novità 2023 è una valida alternativa alla pensione anticipata ordinaria che comunque resterà attiva anche nel 2023. Ma 5 anni prima si può uscire anche con altre misure. Ecco alcuni suggerimenti utili.
La pensione anticipata 2023
Nel 2023 le vie ordinarie restano quelle della pensione di vecchiaia a 67 anni con 20 anni di contributi versati e in alternativa la pensione anticipata. In questo caso servono 42 anni e 10 mesi di contributi versati per un uomo, oppure 41 anni 10 mesi di contributi versati per una donna. Con la già citata quota 103 invece basterebbero 41 anni di contributi. Questo significa che un lavoratore che ha già raggiunto i 62 anni di età una volta maturati 41 anni di contributi versati potrebbe andare in pensione. E risparmiando così un anno e 10 mesi di ulteriore lavoro per arrivare alle pensioni anticipate ordinarie.
C’è anche la quota 41 per i precoci
Ma la quota 103 non è l’unica alternativa alla pensione anticipata ordinaria che sarà in vigore nel 2023. Infatti c’è anche la quota 41 per i precoci. Misura che consente l’uscita sempre con c41 anni di contributi versati nel 2023. Un vantaggio notevole anche in questo caso, ma soprattutto perché è una misura che non ha limiti di età. Quindi, somiglia alla pensione anticipata ordinaria, anche se la misura per i precoci è destinata a invalidi, caregivers, disoccupati e gravosi, con un anno di versamenti prima dei 19 anni di età.
Controllare le regole pensionistiche è importante
Ma esistono scivoli e vantaggi che 5 anni prima di raggiungere i requisiti ordinari potrebbero fare comodo lo stesso. Per esempio il contratto di espansione, pur se difficile e complicato da utilizzare visto che serve che sia l’azienda per cui si lavora ad avviarlo, consente questo anticipo. Possono uscire i lavoratori più anziani come età o come carriera, ma solo di aziende fino a 50 addetti in organico. Uscita che si apre per chi raggiunge i 62 anni di età o i 37,10 (36,10 per le donne) anni di contributi versati.